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Un “cimitero” sulla
statale Jonio-Tirreno

 Cosa si aspetta a dotare di separatori di carreggiata, di tutor per la velocità, di guardrail a doppia onda, di un tappetino drenante di asfalto, di un'adeguata illuminazione il tratto che dall'uscita della galleria Limina giunge a Polistena lungo la maledetta strada statale 682 “Jonio-Tirreno”? Un'arteria, costruita negli anni '70 ed aperta al traffico nel 1990, che i tanti mazzi di fiori adagiati lungo tutto il tracciato, in ricordo dei tanti che hanno perso la vita in tragici incidenti, hanno trasformato in un cimitero. Non se ne può più di contare i morti, è indispensabile mettere al più presto in sicurezza la malandata e poco sicura SS 682 Jonio- Tirreno. Negli ultimi due anni, in tanti, i sindaci dei Comuni in cui ricade l'arteria, associazioni, il presidente della Provincia, consiglieri provinciali, hanno scritto fiumi di inchiostro per chiedere ai vertici dell'Anas la risoluzione delle molte criticità presenti lungo il tracciato. Come aveva annunciato il 20 maggio scorso il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, qualche intervento è stato fatto, ma si tratta, per la maggior parte, di interventi di manutenzione ordinaria. Lo stesso presidente Ciucci aveva comunicato che l'Anas ha inserito nella programmazione di manutenzione straordinaria 2015-2019, investimenti per la sostituzione delle barriere esistenti con barriere di nuovo impianto, nel tratto compreso tra il km 5+600 ed il km 38+300, lavori di distese generali con bitume modificato, nel tratto compreso tra il km 0-000 ed il km 38+300. Nel frattempo, in attesa dei fondi necessari, la tratta tirrenica della SS 682 è ancora molto pericolosa. Nonostante l'altezza da brividi, per molti tratti è una sopra elevata, non esistono guardrail a doppia onda su tutto il lato tirrenico e per lunghi tratti del tratto jonico, mentre nei pochi tratti dove sono stati installati, manca la protezione particolare integrata per i motociclisti. Inoltre, per tutti i 40 km della 682 non esistono i controlli di velocità, non esiste un sistema di videosorveglianza e la galleria della Limina, lunga 3.200 metri, non solo è priva di un controllo di videosorveglianza ma anche di una ventilazione adeguata, di un'illuminazione a norma e soprattutto di uscite di sicurezza. Per non parlare della cronica mancanza degli impianti di illuminazione nelle gallerie Sciarapotamo e Misogamo. Dal maggio scorso, “Gli amici del Lupo”, l'associazione nata a Polistena all'indomani della tragica morte a causa di un incidente sulla Jonio-Tirreno del bomber Francesco Zerbi, che ha scelto come motto “Una strada per la vita”, ha iniziato una vera missione, fatta di impegno civile, per sensibilizzare i giovani nelle scuole sull'importanza della sicurezza stradale e per chiedere con forza alle Istituzioni preposte interventi urgenti per rendere sicure la SS 682 Jonio- Tirreno e la statale 106. È giunto il momento che dopo tanti anni di immobilismo, il Governo metta a disposizione la copertura finanziaria per gli interventi di manutenzione straordinaria lungo la trasversale Jonio-Tirreno, affinché la “strada della morte” finisca finalmente di mietere vittime.

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