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Vendevano morte con frasi d’amore «Quando arrivo ti squillo... tru tru»

   I più sprovveduti ogni tanto si lasciavano prendere dalla frenesia di ottenere la “roba” e, al telefono, facevano ricorso ad una terminologia troppo esplicita, che preoccupava non poco chi temeva di essere intercettato. Nella stragrande maggioranza dei casi, invece, il linguaggio utilizzato dai sodali dell’organizzazione, ma anche dagli acquirenti, sembrava ostrogoto. Dando sfoggio di una fervida fantasia, gli interlocutori erano soliti formalizzare le richieste, via conversazione telefonica o attraverso l’invio di sms, nei modi più disparati possibile. In molti casi, il testo stringato si limitava a frasi tipo «amore quando arrivo ti squillo tru tru», «porto il pesce spada» , «prendiamo insieme un caffè», «fare il bagno». Capitava anche che il testo dei messaggi mandati al pusher venisse chiuso da un numero che, secondo gli inquirenti, era riferito al quantitativo, in grammi, di droga richiesta. Ai poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Condofuri che, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia reggina, hanno lavorato all’inchiesta sfociata nell’operazione “Km 24”, è servito un po’ di tempo, ma alla fine sono riusciti a trovare la chiave di volta. E quando il codice è stato decriptato, ottenere i riscontri che hanno inchiodato alle loro responsabilità i 23 soggetti colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare, a firma del Gip, Adriana Trapani, è stato più facile. Secondo quanto evidenziato dagli investigatori, il ricorso alla terminologia criptata è stato sistematico. Col proposito di occultare il reale argomento delle comunicazioni telefoniche, il contenuto delle stesse era brevissimo. Quasi sempre veniva limitato a frasi generiche, ma comunque funzionali, a stabilire gli orari e la località in cui dovevano avvenire le cessioni di droga. A volte, gli interlocutori si davano appuntamento senza aggiungere altro, o semplicemente si inviavano uno squillo telefonico. In molte circostante, invece, è stata utilizzata la curiosa espressione «tru tru», oppure veniva fatto riferimento a rapporti sentimentali inverosimili. I capi dell’organizzazione criminale con sede operativa a Melito porto Salvo, e i pusher che giravano attorno alla stessa, evidentemente, le hanno provate tutte per tenersi lontano dai guai. Non avevano però fatto i conti con l’acume investigativo dei poliziotti. 

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