Dieci giorni dopo, un’altra morte su cui riflettere all’ospedale di Locri. Appena una settimana fa, enorme impressione destò la notizia di quanto accaduto mercoledì 11 febbraio, quando cessò di vivere dopo una tragica odissea Rocco Misserianni, 70enne pensionato di Marina di Gioiosa. Ieri, in circostanze per molti versi analoghe, si è spento presso il Pronto Soccorso un altro pensionato G.R., 94 anni, di Brancaleone. Le circostanze analoghe sono da ricondurre (oltre che alla diagnosi, identica: emorragia gastrica) al funzionamento limitato al solo orario d’ufficio (8-14) del servizio di Gastroenterologia di Locri, e a strategie a livello “centrale” evidentemente rese precaria da un lato dalla carenza di uomini e mezzi che affligge il nosocomio locrese, ormai solo sulla carta definibile a buon diritto ospedale “spoke”, e dall’altro da una non più negabile carenza di organizzazione a livello di “collegamenti” tra i vari presìdi della provincia. I fatti. Il vecchietto giungeva intorno alle 13,30 presso il Pronto Soccorso con i sintomi (vomito ematico compreso) di una emorragia gastrica. I sanitari di turno lo stabilizzavano e chiamavano le consulenze specialistiche della Rianimazione. Il paziente aveva bisogno di un’endoscopia, ma presso l’ospedale di Locri (come anche in quello più vicino, di Polistena, anch’esso spoke) ieri era impossibile effettuarla. I due servizi infatti funzionano soltanto in orario antimeridiano dalle 8 alle 14 e mai nei giorni festivi e prefestivi. E ieri era sabato. Consapevoli di questa insormontabile difficoltà i sanitari del Pronto Soccorso, ricevuto l’ok da parte dei colleghi del servizio di Gastroenterologia di Reggio Calabria, attivavano le procedure del caso per trasferire il vecchietto presso gli Ospedali Riuniti. Ma qui pare che qualcosa non abbia funzionato. Sembra infatti che il Pronto Soccorso di Locri, dopo aver ricevuto la disponibilità della Gastroenterologia reggina non sia riusciti a mettersi in contatto col Pronto Soccorso di Medicina, che era il settore abilitato a riceve il paziente e assegnarlo a un reparto. Solo dopo questo passaggio, previsto nelle direttive emanate dal management aziendale, i medici della Gastroenterologia avrebbero potuto effettuare l’esame richiesto. Intanto il vecchietto continuava a rimanere al Pronto Soccorso, con l’autoambulanza pronta ad accompagnarlo a Reggio Calabria. Durante la lunga ed estenuate attesa – almeno 5 ore – G.R. veniva costantemente monitorato e assistito dai sanitari del Pronto Soccorso locrese, col supporto delle consulenze specialistiche. Poi, poco dopo le 18,30, verosimilmente anche perché il Pronto Soccorso veniva “intasato” dai feriti di un incidente (costato la vita a un ciclista indiano) avvenuto alle porte della vicina Sant’Ilario dello Jonio, i familiari dell’anziano avrebbero deciso (il condizionale è rigorosamente d’obbligo) di riportarlo a casa, dove, secondo quanto si è appreso, sarebbe morto.