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Aeroporto allo sbando, Porcino va via

 Carlo Alberto Porcino non è più il presidente della Sogas. Ieri mattina, assente dal “T ito Minniti”, ufficialmente per motivi di salute ha comunicato le sue dimissioni irrevocabili. Una decisione che ha spiazzato tutti ma che non ha fatto registrare, almeno fino a ieri sera, alcuna presa di posizione della politica. I motivi della decisione non sono noti ma si presume che si sia incrinato il rapporto di fiducia con la Provincia che lo aveva voluto al timone dell’aeroporto. Questo probabilmente dopo due mail arrivate dall’Ente guidato da Giuseppe Raffa con le quali si sollecitava il pagamento degli stipendi ai dipendenti con le somme trasferite alla Sogas proprio nei giorni scorsi. Somme che secondo Porcino non potevano essere dirottate interamente per i dipendenti in quanto necessarie al ripiano delle perdite per il 2013. O si copriva il “buco” per poter ottenere la concessione trentennale oppure si pagavano gli stipendi. Altra liquidità nelle casse di Sogas non c’è. E quindi la tensione è salite alle stelle. Dopo due riunioni mancate del cda e la diffida delle organizzazioni sindacali tutto è tracimato. Il clima di scontro di questi giorni forse ha indotto Porcino a gettare la spugna e ora si aprono nuovi inquietanti interrogativi sul futuro dello scalo sempre più allo sbando. La giornata di ieri è stata forse l’emblema del difficile momento del “Tito Minniti”. La Digos è dovuta intervenire per fare da mediatrice tra un gruppo di dipendenti inferociti con il management, la stessa direzione aziendale e la Provincia. Il tutto per evitare proteste improvvise con gravi ricadute sull’o p e r a t i v ità dell’aeroporto. In effetti una seppur timida manifestazione è andata in scena nello scalo. Il motivo è sempre quello del mancato pagamento dei sei stipendi arretrati. Dopo momenti di scontro con i vertici di Sogas è arrivata la promessa del saldo di una sola mensilità. E le altre? Tutto da chiarire soprattutto considerando che la Provincia insiste per il saldo mentre la società resta arroccata sulle sue posizioni. Adesso occorrerà capire che cosa succederà all’aeroporto e capire prima il destino del milione e 400 mila euro e poi sapere se Porcino ritornerà sui suoi passi. Il tutto mentre il tempo passa e l’Enac certo non guarderà con positività quanto sta accadendo sulle piste dello scalo dello Stretto. Tra la commissione d’i nchiesta inconsistente della Provincia, rimpalli di responsabilità, inchieste giudiziarie e soci ancora morosi c’è poco da stare tranquilli e i problemi dell’aeroporto continuano a sembrare irrisolvibili.

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