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A Bocale s’annuncia una calda estate all’amianto

 Comune, Prefettura, Arpacal, Asp, Comando vigili urbani, Capitaneria di Porto e, per conoscenza, Procura della Repubblica, Comando carabinieri e Legambiente... mancano solo i pompieri di Viggiù. Gli appelli degli abitanti non hanno turbato le autorità destinatarie. A Bocale tutto è come prima, più di prima e peggio di prima. Le baracche sono sempre lì, sulla spiaggia-spazzatura a un passo dalla stazione, ma i venti impetuosi di questo lungo inverno hanno scoperchiato i tetti disseminando dappertutto le lastre di eternit. Una situazione di grave degrado ambientale e di oggettiva pericolosità per i cittadini efficacemente descritta nella segnalazione-bis di uno degli irriducibili, Franco Marchionni, la cui ostinazione aveva “fruttato”, l’estate scorsa, un sopralluogo da parte del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri. «A un anno di distanza», scrive, «nessuna misura concreta è stata adottata e ad aggravare la situazione hanno contribuito le mareggiate invernali che hanno trascinato sul bagnasciuga, in balìa delle onde, amianto, materiale di risulta, vecchi elettrodomestici, serbatoi materassi, tavoli, pensili, frigoriferi...». Stop all’i n v e n t ario degli orrori, che potrebbe continuare all’infinito. La fotografia attuale, insomma, è molto più mossa della precedente: «Oggi le baracche si presentano sventrate e bagnate dalle onde, ma ancora collegate alla rete elettrica attraverso un contatore posizionato sulla spiaggia a rischio perenne di corto circuito; una di esse è addirittura bruciata lo scorso inverno, mentre un’altra (quella meno danneggiata dal mare) è attualmente utilizzata anche per pernottare. Intanto i cittadini (adulti e bambini) che per accedere alla spiaggia dalla stazione devono necessariamente passare attraverso queste macerie, rischiano la propria incolumità tutti i giorni». Riepilogando: l’eternit, fortemente deteriorato e decomposto, rilascia le sue fibre letali; i tondini di ferro arrugginito fuoriescono dal cemento sbriciolato come lance che aspettano solo che qualcuno inciampi per trafiggerlo; le strutture rimaste in piedi sono talmente instabili che a volte basta un colpo di vento un po’ più forte per farle cadere, eppure sono luogo di gioco per bambini o rifugio per coppiette in cerca di intimità; gli elettrodomestici e le masserizie... d’autore stanno inquinando il mare e il suolo. Il quadro è completo. A questo punto, se non s’i n t e rviene con tempestività e soprattutto con criterio per dare una soluzione appropriata e definitiva al problema, la prospettiva di andare incontro a un’altra estate all’amianto – molto più preoccupante di quella passata – d iventa reale. L’a m m i n i s t r azione comunale, pochi giorni fa, ha annunciato un piano straordinario per la rimozione dei rifiuti speciali, affidato a tre ditte specializzate. Naturalmente, non disponendo di grandi risorse finanziarie, Palazzo San Giorgio ha deciso di procedere, in una prima fase, recependo le priorità indicate dalla Capitaneria di porto e dai vigili urbani. Intanto, però, i carabinieri del Noe, la Guardia di finanza, la stessa Capitaneria e il Comando di polizia municipaleche sembrano finalmente intenzionati ad innalzare il livello dell’impegno in un settore troppo a lungo trascurato -, hanno richiesto la bonifica di altri siti minacciati dall’eternit. Non è dato sapere se Bocale sia presente in questa mappa. Se sfortunatamente non lo fosse, e se la questione non dovesse in qualche modo trovare cittadinanza nell’agenda del governo cittadino, Bocale andrebbe incontro a una calda estate... all’amianto.

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