Un protocollo diretto al superamento dei problemi della gestione dei beni sequestrati o confiscati alle organizzazioni mafiose. E' questo il senso del documento presentato oggi al Tribunale di Reggio Calabria sottoscritto dal presidente Luciano Gerardis, dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dal rappresentante dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati Riccardo Bognanni e dal componente territoriale di Libera, Associazione nomi e numeri contro le mafie Mimmo Nasone. "In genere - ha spiegato Gerardis - si viene a determinare uno stacco, tra il momento del sequestro, che certo non aiuta ai fini di una utile gestione, implementazione del patrimonio stesso. Per far fronte, quindi, a queste esigenze, e per l'individuazione corretta dei destinatari di questi beni, recuperandone le funzioni sociali, presso il Tribunale si è pensato di istituire questo tavolo tecnico". Scopo del protocollo, che sarà coordinato dal Tribunale di Reggio Calabria, è "favorire l'utilizzo immediato dei beni immobili a fini istituzionali, sia delle amministrazioni statali e locali, che delle associazioni o enti che svolgono finalità sociali, compatibilmente con l'esigenza, prevista dalla legge, di messa a reddito dei beni e della rapida loro destinazione dopo la definitiva confisca; ridurre i tempi di gestione dei sequestri per massimizzarne il valore economico e contenere i costi della gestione, attraverso una razionalizzazione delle procedure". "Questo protocollo, della durata sperimentale di due anni - ha detto ancora Gerardis - è soltanto il nucleo iniziale di un'attività che vogliamo che coinvolga tutti gli altri soggetti, associazioni territoriali e non, enti che possano essere interessati a questo progetto". (ANSA) |
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