Una festa non consentirà allo Stretto di recuperare il suo antico splendore, la centralità nelle rotte mercantili, il grande fascino della mitologia, il ruolo che ha avuto e che può ancora avere nello sviluppo economico e sociale del Meridione d'Italia e dell'intero Paese. Ma, quella celebrata ieri in mare per dare il via alle procedure di richiesta del riconoscimento di questo luogo speciale come patrimonio dell'Umanità-Unesco, ha rappresentato un'occasione importante per cementare l'unione civile e politica tra le due sponde. Alle 12 di ieri è stato siglato il protocollo che rappresenta la base morale e procedurale per il raggiungimento dell'obiettivo, ma la mattinata è stata lunga ed intensa. La nave “Messina” messa a disposizione da Rfi è salpata alle 9,30 dal porto storico. A Villa San Giovanni la sosta per accogliere la delegazione calabrese. Poi, la firma dell’intesa tra i sindaci dei tre centri principali, Accorinti di Messina, Rocco La Valle di Villa e Falcomatà di Reggio.
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