Anche Vincenzo Speziali, l’imprenditore catanzarese con residenza in Libano, avrebbe cooperato al progetto di fuga all’estero di Amedeo Matacena, l’ex deputato condannato dalla Cassazione a tre anni di carcere per concorso esterno in associazione di ’ndrangheta. Il gip di Reggio, Olga Tarzia, ha accolto la richiesta del pm antimafia, Giuseppe Lombardo, ed ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’ipotesi di reato di procurata inosservanza della pena, aggravata dall’articolo 7. Misura che non è stata eseguita perchè Vincenzo Speziale sarebbe irreperibile da mesi. La svolta nell’inchiesta “Breakfast”, l’indagine della Dia che sta provando a fare luce sul progetto di Amedeo Matacena di sottrarsi alla galera e di schermare all’estero il patrimonio di famiglia, è emersa ieri in Tribunale a Reggio nel processo che vede sul banco degli imputati Chiara Rizzo (la moglie di Matacena) e Martino Politi (lo storico collaboratore). «Lunedì saranno a disposizioni delle parti gli atti a sostegno della misura cautelare emessa nei confronti di Vincenzo Speziali, indagato in processo connesso»: ha spiegato il pm, gelando l’aula.