Sullo Stretto irrompono e trionfano il verde, il bianco, il rosso: sono le emozioni e la magia delle Frecce tricolori. Un fascino che si coniuga intensamente con la storia, quando, ad inizio di esibizione, viene dedicato un minuto di silenzio a chi, nella prima guerra mondiale, cento anni fa, ha sacrificato la propria vita per la Patria. Poi, 25 minuti da brivido e tre chilometri da sogno con quegli incroci aerei trancianti e mozzafiato, volute da intrepidi che suggestionano e realizzano uno spettacolo avvincente, indimenticabile. Il comandante Francesco Moraci, colonnello dell’Aeronautica in pensione e direttore dell’ Airshow Scilla e Cariddi 2015, sottolinea: «Siamo la pattuglia acrobatica più consistente a livello nazionale, composta da dieci elementi e non è cosa da poco. Perché più si è in tanti e più è difficile stare insieme». Dal passaggio dei velivoli dell’Aeroclub dello Stretto, promotore dell’iniziativa e la cui collaborazione è stata apprezzata, all'esibizione delle Frecce Tricolori: l'attesa del pomeriggio si è consumata in un baleno, con un bagno di folla. Alta professionalità e passione solcano lo Stretto che accoglie come una grande festa le diverse figure che in cielo vengono disegnate con maestria impareggiabile. C'è la manovra più giovane, del cuore, dedicata agli spettatori, e quella più antica, “arizone”, legata alla tradizione delle Frecce che tutte insieme vanno su in verticale per poi ripiombare in picchiata. Poi, il fumo bianco che annuncia l'arrivo del “solista”: Filippo Barbera si ritaglia un angolo tutto suo nell’azzurro celeste e nel cuore del pubblico che applaude ammirato. Tutto ha funzionato a meraviglia. Per il col. Ian Slangen, comandante della Pattuglia acrobatica, una felicità il ritorno nella città della Fata Morgana dopo otto anni: «Volare con la Sicilia così vicina è una delle emozioni più belle e più rare che possano capitare».
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