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Messina-Reggina,
Di Costanzo pensa a
Mancini trequartista

luca orlando

Al S.Filippo si deciderà tutto nei 90 minuti di gara. Il regolamento, infatti, in caso di parità nel punteggio totale, non prevede né supplementari, né rigori. A differenza delle coppe europee, gli eventuali gol segnati in trasferta non hanno valore doppio. Per centrare la salvezza il Messina deve solo vincere, con qualsiasi scarto, mentre la Reggina ha a disposizione due risultati su tre. I giallorossi superando i calabresi con una rete di margine avrebbero la meglio in virtù della migliore posizione di classifica ottenuta al termine della stagione regolare. Questo il quadro alla vigilia dell’ultima partita, una prova senza appello per entrambe. Rispetto alla gara del Granillo, il tecnico giallorosso sta pensando a qualche piccola variazione, soprattutto in attacco proprio perché i padroni di casa hanno la necessità di dare consistenza alle giocate offensive. E’, quindi, probabile, l’inserimento dal primo minuto di Orlando, rimasto in panchina per un’ora nel match di martedì scorso.  A fargli posto uno tra Izzillo e Ciciretti. Orlando, peraltro, è una sorta di portafortuna per i giallorossi, avendo messo lo zampino nelle due vittorie ottenute dal Messina nelle due partite di campionato.  Tra le possibili novità anche un cambio di sistema di gioco perché il tecnico Di Costanzo sta valutando anche l’ eventualità di affidarsi ad un trequartista, nel caso specifico Mancini, che, in questo caso,  verrebbe sistemato in una posizione meno defilata rispetto a quella in cui è stato impiegato nelle ultime uscite.

Per il resto, l’allenatore romano, dovrebbe confermare, per grandi linee, lo schieramento del Granillo, con l’intento di limitare gli errori per non concedere agli avversari il contropiede, arma decisiva nella sfida d’andata. Pochi dubbi nella Reggina anche se il tecnico Giacomo Tedesco deve fare i conti con le non perfette condizioni fisiche del centrocampista Armellino. Da valutare, inoltre, l’impiego delle tre punte e le fatiche degli over 30 chiamati a scendere in campo, in un altro contesto ambientale,  senza un adeguato recupero di energie.

Il Messina proverà a sfruttare il fattore campo, cosa, peraltro, che gli è riuscita spesso negli ultimi 30 anni, non solo al Celeste ma anche al S.Filippo nella  massima serie.     

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