In passato era noto come il "paese dei sequestri" e più recentemente era salito tristemente agli onori della cronaca per la sanguinosa faida tra le cosche di 'ndrangheta dei Pelle-Vottari e Nirta-Strangio, culminata con la strage di Duisburg, in Germania, in cui, nel giorno di Ferragosto del 2007, furono uccise sei persone. Come se non bastasse da ieri su San Luca, poco meno 4 mila abitanti alle pendici dell'Aspromonte, aleggia anche il timore di dover fare a meno, per chissà quanto tempo ancora, del sindaco e degli organi amministrativi democraticamente eletti. Non è stato sufficiente l'impegno profuso dai promotori dell'unica lista civica presente sulla scheda elettorale, "Liberi di ricominciare", con candidato a sindaco Giuseppe Trimboli, per ridare a San Luca un primo cittadino, una Giunta e un Consiglio comunale nella pienezza delle loro funzioni. A impedirlo è stato il mancato raggiungimento del quorum dei votanti. Su 3.446 aventi diritti al voto, iscritti nei registri comunali di quello che è stato il paese natale di Corrado Alvaro, infatti, solo 1.485 cittadini, poco meno della metà più uno degli elettori necessari, si sono recati ad assolvere il loro diritto costituzionale facendo venire meno, così, il quorum obbligatorio, quando si è in presenza di una sola lista, per rendere valida la consultazione. Sembra davvero senza fine, dopo questo ennesimo stop, il calvario amministrativo per San Luca, iniziato con lo scioglimento del Consiglio comunale decretato nel maggio del 2013 "per condizionamenti da parte della criminalità organizzata" e proseguito con la proroga del commissariamento sancita nello scorso mese di settembre. Quello di San Luca, comunque, in questa porzione di Calabria, non è un caso isolato di democrazia bloccata. Più o meno nella stessa condizione è Platì, altro comune della Locride "segnato" dalla 'ndrangheta, dove gli elettori non hanno nemmeno potuto esprimere il loro voto a causa della mancata presentazione anche di una sola lista. E così, anche qui, sulla gestione della cosa pubblica continua a gravare l'ombra delle ingerenze delle cosche. La stessa che, oltre un anno e mezzo fa, aveva portato all'azzeramento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. L'assenza a Platì di candidati sindaci e liste non è passata sotto silenzio. Anche per questo domani, nella ricorrenza della Festa della Repubblica, il Pd calabrese terrà proprio nel centro aspromontano una riunione della Direzione regionale. Il segretario regionale democrat Ernesto Magorno ha avanzato recentemente la sua candidatura a sindaco, scatenando un dibattito che ha coinvolto esponenti di primo piano del partito. Succederà anche per San Luca? (ANSA)