Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

L’aeroporto adesso rischia il declassamento

 Le prospettive dell'aeroporto dello Stretto si incupiscono. Le dichiarazioni del presidente dell'Enac, Vito Riggio alla Commissione trasporti della Camera lascia pochi margini alla speranza della permanenza del “Tito Minniti” tra gli aeroporti di interesse nazionale. «La proposta dell'Enac prevedeva 24 aeroporti principali e 12 di servizio, di riserva. Perché il rapporto sugli aeroporti che abbiamo pubblicato fa emergere che per i primi 23 scali per traffico di passeggeri i dati sono in crescita, esclusi i casi di Trapani e Trieste. Dal 24esimo inizia una rapida decrescita dei passeggeri, discorso che vale anche per aeroporti come Ancona, Pescara e Reggio Calabria. Ci sembrerebbe logico dire che gli aeroporti sono 24 e non 39». Le parole di Vito Riggio schiacciano le ambizioni dello scalo reggino che cerca tra mille difficoltà di stare a galla. L'analisi del presidente dell'ente nazione aviazione civile è chiara: «Uno dei punti critici riguarda gli scali a capitale esclusivamente pubblico, come nei casi di Catania e Bologna, in un momento in cui sono chiamati a forti investimenti, è chiaro che qualche difficoltà si possa far sentire. Per noi la scelta di passare alle privatizzazioni o alla quotazione in borsa è essenziale». Insomma i «soci pubblici dovrebbero ricapitalizzare. Si può anche provare a vendere, ma non sempre va bene, come è successo, infatti, nel caso di Parma in cui si è venduto a un privato. Nessuna Regione ha voluto un aeroporto: si è passati dal federalismo assoluto ad accentrare tutto, anche forzatamente. Sotto il milione di passeggeri – conclude Riggio – gli aeroporti tendono a perdere, sotto i 500mila perdono di sicuro, sotto i 250mila sono morti». Parametri che vedono lo scalo reggino agonizzante. I dati del mese di maggio sono preoccupanti. Con 707 movimenti lo scalo ha contato poco più di 40 mila passeggeri. Numeri che paragonati allo stesse mese dell’anno scorso incassano un deludente -12,2%. Un dato che supera, fino a doppiare i già poco brillanti risultati del primo trimestre. Nei primi tre mesi del 2015 si è registrata una flessione del 6,6% del traffico passeggeri rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La caduta libera del “Tito Minniti” va avanti senza sosta. Anche l’anno precedente si era chiuso con un segno negativo. Nel report di fine anno si era registrata una flessione complessiva dell’8% rispetto ai passeggeri trasportati nel 2013. E questa non è l’unica notizia negativa, o meglio i numeri del traffico dei passeggeri tradotti in cifre si tingono di rosso.

leggi l'articolo completo