Vandali in azione all'esterno del Museo nazionale della Magna Grecia, la casa dei Bronzi di Riace e simbolo della Calabria culturale. Qualcuno – dalla prima ricostruzione si tratterebbe del gesto di una sola persona - ha imbrattato la facciata di ingresso con delle scritte volgari e dei disegni di improbabile comprensione. Uno scempio probabilmente dettato da un gesto di follia. L'episodio sarebbe accaduto nella tarda serata di sabato, mentre la zona di piazza Duomo iniziava a vivacizzarsi per la presenza di numerose comitive di giovani impegnati a trascorre la prima serata prefestiva di inizio estate (a poche decine di metri si stava consumando la serata inaugurale della stagione dei lidi balneari). Un uomo, dell'età apparente di 45-50 anni, come hanno raccontato ai poliziotti dell'Ufficio Volanti intervenuti dopo una segnalazione al “113”, “armato” di una bomboletta spray si è fermato all'ingresso del Museo ed ha iniziato a scaricare rabbia e frustrazione urlando frasi sconnesse e senza logica all'indirizzo di tutti e di tutto oltre che scrivere parole scurrili e scarabocchi che hanno deturpato il Palazzo storico che ospita tra gli innumerevoli tesori archeologici le statue dei Guerrieri. Qualcuno tra i presenti ha cercato di fermarlo, riuscendo soltanto a limitarlo. L'uomo a chiunque si avvicinasse ha provato d spruzzargli addosso i veleni della vernice spray. Poi, tra urla, insulti e minacce, la fuga verso la zona nord della città. Sul posto sono intervenuti gli agenti che hanno provato a rintracciare il vandalo. Di lui, al momento nessuna traccia. Intanto nella stessa area, all'ingresso della Biblioteca comunale “De Nava”, distante appena un centinaio di metri, ma anche alle stele che raffigura Giovanni Pascoli, sul Lungomare, sono state imbrattate di scritte orribili. Se sia stata la stessa mano proveranno a stabilirlo gli investigatori della Questura, magari visionando le numerose telecamere dei sistemi della video sorveglianza che sono installate nei pressi del Museo.