Lo smaltimento dei rifiuti resta uno dei problemi irrisolti in Calabria, nonostante anni ed anni di commissariamento del settore. Ed ogni volta che si arriva all’estate il problema si trasforma in emergenza. Anche laddove si è dato il via alla raccolta differenziata resta il problema di fare entrare i cittadini nell’ordine di idee di selezionare gli scarti. Consapevole di tutto ciò e sulla scia dell’enciclica «verde» di Papa Francesco «Laudato sì», l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, ha preso carta e penna ed ha scritto un messaggio a tutti gli abitanti di Reggio per sollecitarli a mettere in pratica la raccolta differenziata. E per fare arrivare il messaggio a quante più persone possibili, lo scritto del prelato è stato letto in tutte le messe prefestive e festive celebrate nel comune. Mons. Fiorini Morosini, sottolineando come il Pontefice abbia richiamato tutti «all’impegno morale verso i problemi connessi all’ecologia e al rispetto della natura», cita proprio una parte dell’enciclica per sensibilizzare i reggini al problema. «C'è da considerare - è scritto nella missiva del Vescovo ricordando l'enciclica di Papa Francesco - anche l’inquinamento prodotto dai rifiuti, compresi quelli pericolosi presenti in diversi ambienti. Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi. La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia ... Rendiamoci conto, per esempio, che la maggior parte della carta che si produce viene gettata e non riciclata». Il passaggio successivo è l’esortazione vera e propria ai suoi concittadini, non prima di avere sottolineato come a Reggio Calabria la raccolta differenziata sia già cominciata: in periferia con il sistema del porta a porta e nel centro della città con i raccoglitori posti lungo le strade. Ma tutto ciò è inutile se i cittadini non suddividono i rifiuti prima di metterli nelle buste della spazzatura. E quindi l’appello a tutti i fedeli, ma più in generale ai cittadini, «a fare del loro meglio per collaborare». Perché collaborare, conclude mons. Fiorini Morosini, «è un dovere morale per tutti, per liberare la città dai rifiuti e creare così le condizioni per una maggiore vivibilità» seguendo così la strada tracciata dal Papa verso la salvezza della «casa comune», il Creato. (ANSA).
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