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La Stazione Sperimentale ora è a rischio liquidazione

 La Stazione sperimentale delle Essenze rischia la messa in liquidazione a breve e la conseguente chiusura. La situazione dei conti è precipitata negli ultimi giorni. Il Cda ha approvato il bilancio dal quale è venuta fuori una nuova importante perdita: ben 500 mila euro. Mancano le risorse per fare funzionare la struttura, Equitalia bussa alle porte dell'Ente e dal ministero dello Sviluppo Economico tutto tace. Il glorioso ente che poteva essere una ricchezza per il nostro territorio rischia di diventare un grosso problema soprattutto per i dipendenti che cominciano a intravedere la possibilità di una dolorosa chiusura e senza possibilità normativa di essere traghettato in altro ente. Ma c'è di più. Il 30 giugno è scaduto l'ultimatum di Federalimentari e Federchimica che vogliono uscire dalla compagine dell'Ente lasciando tutto il carico sulla Camera di Commercio che non può gestire a da sola la Stazione Sperimentale. Una situazione complessa perché il passaggio alla Camera di Commercio ha mutato lo status giuridico della Stazione Sperimentale in “Azienda speciale” che doveva essere amministrata da un Cda composto dal rappresentante della Camera e da quelli di Federchimica e Federalimentari. Le due associazioni facenti capo a Confindustria che raccolgono le 123 industrie che dovevano mantenere in vita la Stazione sperimentale se abbandoneranno effettivamente l'Ente lo condannerebbero a morte sicura. Perché le aziende a loro federate non vogliono più contribuire per la causa della Stazione Sperimentale. Ente che non solo non riesce a garantire le attività ma che non ha commesse e, paradosso dei paradossi, i sei dipendenti rimasti in ruolo, non possono lavorare. Sì, non possono svolgere i loro compiti. In pratica si recano ogni mattina al lavoro per guardare l'orologio e timbrare l'uscita. Non per loro volontà ma perché l'Ente è di fatto immobile. Impossibilitato a volgere la sua attività. Adesso i dipendenti, che fino al momento sono stati sempre pagati, rischiano di restare a piedi.

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