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"Non si è cristiani
se si aggredisce"

"Questa comunità cristiana ha bisogno di recuperare la gioia del Vangelo, senza la quale a nulla servono le manifestazioni religiose (feste, processioni, devozioni varie). E’ impossibile essere cristiani se non si vivono relazioni fraterne, non si è accoglienti e rispettosi, se si fa per un nonnulla ricorso a comportamenti aggressivi». A dirlo è stato il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva ai fedeli della Chiesa parrocchiale di Caraffa del Bianco, nel corso della messa da lui celebrata per l’assenza del parroco, don Sylvestre Ibara, in convalescenza dopo essere stato aggredito alcuni giorni fa durante un incontro per discutere della festa patronale. «Dopo quanto accaduto - ha detto il presule - ho sentito il bisogno di essere con voi questa domenica che non vede presente don Silvestre Ibara a celebrare l’Eucaristia. Lo faccio ritenendo la mia presenza ancora di più necessaria in un momento di difficoltà. Non vengo per sanzionare condanne, ma per portarvi il Vangelo del Signore: solo se ci lasciamo guidare dai sentimenti di Gesù sapremo incamminarci sulla via del perdono e della pace. Sono qui per dirvi che essere con Gesù non è solo restare fedeli a delle tradizioni o interessarsi della chiesa o organizzare le attività parrocchiali. Come si può dire di amare Dio che non si vede se non si ama il prossimo? Mio malgrado, devo far presente che l’assenza prolungata di don Silvestre Ibara impedisce di avere un sacerdote 'a tempo pienò, come anche il regolare svolgimento delle attività di culto e l'organizzazione delle feste. Di conseguenza, sino a quando non sarà trovata la giusta soluzione, viene meno la funzione consultiva del Consiglio pastorale». «Vi chiedo pazienza - ha concluso mons. Oliva - e soprattutto la bontà di pregare per la concordia e pace, come anche perché don Silvestre possa recuperare a pieno la salute». (ANSA).

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