Un protocollo d'intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa, è stato sottoscritto dal presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, dall'Agenzia per i beni confiscati, Umberto Postiglione, dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dal referente di Libera, Domenico Nasone. "Com'è noto - ha detto Luciano Gerardis durante un incontro con i giornalisti - sono emerse nel tempo effettive criticità nella gestione dei beni sottoposti a misure di prevenzione, difficoltà dovute anche ad un insufficiente raccordo tra le istituzioni e le associazioni interessate sul territorio ai fini di un loro recupero e di una gestione sociale del bene. Questo protocollo d'intesa mira a chiamare a raccolta enti ed organismi interessati per velocizzare le procedure senza mai travalicare la legge e le responsabilità in capo al Tribunale per le misure di prevenzione". Giuseppe Falcomatà, nel suo intervento, ha parlato di "un importante passo in avanti verso una efficace sinergia tra istituzioni e società civile al fine di accelerare le procedimentalità di gestione e riutilizzo dei beni sottoposti a misure di prevenzione. E' un problema, quello della gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata e mafiosa - ha sottolineato il sindaco di Reggio Calabria - di pari allarme poiché ormai gli interessi criminali sono largamente diffusi nel nord e nel sud del Paese, e non solo in Italia. Ma il punto più preoccupante della questione, rimane certamente l'insufficienza di risorse disponibili per il recupero degli immobili ai fini di una loro ottimale fruibilità, fattore che spesso condiziona persino le decisioni degli enti locali". Per il nuovo direttore dell'Agenzia di Reggio Calabria, viceprefetto Marisa Pirrera, "è necessario costruire una vera e propria 'rete della legalità' tra le istituzioni e le associazioni, utilizzando efficacemente i Fondi comunitari, affinchè la comunità possa rientrare in possesso di beni illegalmente e violentemente sottratti". (ANSA).
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