Un cartello con il disegno di una croce è stato lasciato da sconosciuti ad Anoia davanti al cancello d'ingresso della cooperativa 'Giovani in vita', che gestisce beni confiscati alla 'ndrangheta. La cooperativa aveva già subito l'incendio di un trattore ed un furto di attrezzi. Era stata avviata una raccolta di fondi per far fronte ai danni. Stamane l'ennesima intimidazione. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri, che hanno avviato le indagini.
C'è anche una minaccia di morte al direttore generale della cooperativa, Domenico Luppino, nel cartello al cancello di un terreno, e non della sede, gestito dalla cooperativa 'Giovani in Vita'. "L'appezzamento di terreno - è scritto in una nota della Coop - è stato sequestrato dall'autorità giudiziaria e noi gestiamo a titolo oneroso (paghiamo un fitto per coltivare e raccogliere il frutto). La cooperativa aveva subito, l'11 agosto, nello stesso sito il furto di un trattore e di altra attrezzatura depositati in un capannone posto vicino all'appezzamento. Due giorni dopo in un appezzamento di proprietà del direttore generale della cooperativa, Domenico Luppino, sito in San Procopio, è stato incendiato un albero di ulivo centenario ed in altri due che hanno subito lo stesso trattamento fortunatamente l'incendio non si è innescato. Il cartello rinvenuto oggi, appeso al cancello, era attaccato ad una croce ornata da fiori, e nel cartello c'era scritto 'Luppino devi morire'". "Inoltre nella strada di accesso al fondo stesso - conclude il comunicato - è stato posizionato un grande masso al fine di impedire l'accesso ai nostri mezzi". (ANSA) |
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