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Aeroporto, crollo dei passeggeri -14%

 Un altro passo indietro. L'ennesimo. Nel giorno in cui il presidente di Sogas lancia un appello ad Assaeroporti, l'associazione delle società di gestione degli scali, pubblica i dati del traffico. E pare che le brutte notizie per l'aeroporto dello Stretto non debbano finire. I dati di giugno erano stati definiti i peggiori di sempre, ma quelli di luglio confermano e aggravano il trend. Con poco più di 50 mila passeggeri il Tito Minniti registra il -14% rispetto allo scorso anno. Numeri che peggiorano se si passano in rassegna i movimenti che si fermano a 724 incassando un pesante -18%. Il tutto in assoluta controtendenza rispetto ai dati nazionali che invece riescono a raggiungere il segno positivo con un +4%. Ma passando a setaccio il quadro dei dati nazionali, c'è un altro elemento che impensierisce. Si perché gli aeroporti collegati con lo scalo reggino continuano a crescere tutti. Milano Linate ha un +9%, Roma Fiumicino nonostante i problemi e gli incendi cresce del +3,2%, Torino del +5,6%. Come dire l’utenza per raggiungere queste destinazioni sicuramente non sceglie Reggio. Sintomi di una disaffezione dell’utenza che preferisce altri scali vuoi per migliori servizi che per i minori costi, non solo economici ma anche di tempo. In questo quadro la soppressione della tratta mattutina per Milano che viaggiava sempre quasi satura assume un aspetto ancora più preoccupante. Del resto che la situazione sia preoccupante lo conferma anche la posizione del socio di maggioranza della Sogas. La Provincia che aveva sempre opposto resistenza all’idea di una società unica di gestione a carattere regionale finalmente apre a questa tesi. Si accetta l’ipotesi inevitabile con una società unica di chiudere la Sogas pur di salvare lo scalo. Del resto tanto la normativa europea che il Piano nazionale guardano con favore all’idea di una cooperazione tra scali di uno stesso contesto geografico e anche i dati di Pisa e Firenze danno forza a questo progetto. Certo è che un intervento deciso è improrogabile. Lo status di aeroporto di interesse nazionale non è un trofeo di cui gloriarsi, uno status immutabile, ma un banco di prova, una sfida a cui è legata la sopravvivenza stessa dell’aeroporto dello Stretto. L’obiettivo da raggiungere è quello degli 800 mila passeggeri annui. Un traguardo che con l’emorragia costante che ogni mese conta un nuovo balzello indietro appare davvero arduo. Tante le incognite legate al futuro del “Tito Minniti”, dalla concessione trentennale da parte di Enac, ai lavori dell’aero - stazione, alle limitazioni, a una situazione economico-finanziaria stabile. Secondo i criteri indicati nel piano (raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, anche tendenziale, in un arco di tempo ragionevole; adeguati indici di solvibilità patrimoniale) il “Tito Minniti” rischierebbe di rimanere fuori.

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