Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Traffici in picchiata, oltre la metà dei portuali a casa

porto di gioia tauro

 È una flessione di movimenti record. Gioia Tauro è l’unico porto gestito dal gruppo Contship Italia che ha perso terreno rispetto al 2014. Il quotidiano di informazione marittima “Informare” ha diffuso un report dettagliato dell’andamento degli scali gestiti da Contship. Gioia Tauro in flessione di oltre il 13%; La Spezia sale del 15%; Salerno vola a più 20%; Ravenna in segno positivo del 7,9%. Cagliari tiene con più 1,1%. I guai per Gioia Tauro arrivano anche dal porto marocchino di Tangeri dove i movimenti sono cresciuti del 6,2%. In pratica il 2015, quando si è registrata anche la nuova inversione di rotta societaria con l’abbandono delle quote di Maersk nella società che gestisce lo scalo, si sta rilevando un vero anno nero per lo scalo calabrese. Sono caduti nel vuoto fino al momento, quindi, tutti gli annunci dati sulla ripresa del movimento container in Calabria. Il volo di Oliverio in Svizzera per parlare con l’armatore Aponte, proprietario dell’unica compagnia che porta i contenitori, non è servito a molto. Msc continua a non incrementare i volumi di traffici (ricordando sempre che Mct deve sempre ringraziare Aponte che di fatto tiene aperto lo scalo) e anzi, si è appreso ieri, che Msc ha deciso di puntare anche sul porto di Taranto che da mesi vive un incubo con poche navi e tutti gli operai in cassintegrazione. L’a c c o rdo Msc-Maersk non ha fruttato molto finora. Si spera che da qui alla fine dell’anno i traffici di contenitori aumenteranno. Altrimenti il rischio è di un’ulteriore perdita di competitività dello scalo a livello mondiale oltre a nuove ricadute occupazionali (ma nell’accordo siglato a luglio dai sindacati confederali per il rinnovo della cassintegrazione non era previsto un aumento dei traffici?). Fatto sta che i pochi movimenti e i troppi contenitori vuoti in banchina hanno prodotto già un risultato negativo: oltre la metà dei portuali tra luglio e agosto sono rimasti a casa. Il numero della cassintegrazione è schizzata in alto. Nell’utima riunione aziendale tra Mct e organizzazioni sindacali è stato confermato questo quadro: a settembre tra cigs e ferie ben 600 portuali resteranno fermi. Se si fa un confronto con lo stesso periodo del 2014 ci sono 200 persone in più fuori dal terminal. Un numero preoccupante che impone una serie riflessione sul futuro del porto anche perché le richieste al Governo di Medcenter non sono state accolte e il progetto di “Lcv” per rivitalizzare l’ex sito dell’I s o tta Fraschini ancora non è partito. A questo punto le organizzazioni sindacali confederali che hanno sottoscritto l’accordo per la cigs che faranno?

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