Clamorosa iniziativa dei cittadini di San Ferdinando. Dopo la preoccupazione per l’arrivo delle tariffe della Tari (tassa per i rifiuti) è stato costituito un comitato per la raccolta di firme e con l’intento di rispedire indietro le bollette al Comune. E così è stato fatto. Quasi mille famiglie hanno depositato l’originale delle fatture arrivate (ma c’è anche chi ha deciso di pagare) e adesso il comitato ha avanzato una petizione per sospendere il pagamento della Tari. Nel documento si legge che «i cittadini ritengono il tributo sproporzionato e non corrispondente ai principi di equità sociale e contributiva e a parità di servizi e condizioni, del tutto irrispettoso dei parametri utilizzati negli altri comuni della Piana. In un periodo economico così drammatico per l’occupazione, una simile stangata incide gravosamente sul bilancio di ogni famiglia, sui pensionati, sui giovani e sulle categorie più deboli della società. I cittadini chiedono di essere messi in condizione di poter pagare secondo equità e giustizia sociale. Per questo si chiede l’immediata sospensione del pagamento del tributo Tari 2015 e un tempestivo incontro con la commissione straordinaria, onde evitare problemi di ordine pubblico vista la massiccia adesione cittadina, spinta da un forte e generale malcontento». Il comitato, costituito da Antonio Burzì, da domenica ha avviato una raccolta delle bollette arrivate (in parte già scadute) e ha in mente anche di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per capire il motivo del raddoppio, ma anche in alcuni casi della tariffa triplicata del costo del servizio. Un’azione forte, ma Burzì non vuole arretrare: «Sappiamo che è una battaglia difficile, ma queste tariffe sono insostenibili. Vogliamo capire come mai sono arrivate queste bollette. I cittadini di San Ferdinando non meritano tutto questo. Per questo vogliamo un incontro con i commissari e che ci spieghino il perché di tutto questo». Il timore di questi pagamenti alle stelle era nell’aria da tempo. Da quando, cioè, il Comune ha aderito al bando associato con Rosarno, San Giorgio Morgeto e Cinquefrondi. Il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti era anomalo e l’ex amministrazione, dopo aver delineato la gara decise non firmare il contratto con la Camassa (ditta aggiudicataria del bando). Ma questa ha proposto il ricorso al Tar e lo ha vinto. I commissari non hanno proposto appello.