Sulla frase della discordia, pronunciata dal giornalista Antonello Caporale nel corso della trasmissione televisiva “Exit” in onda su “La7” il 18 aprile 2009 - «Il ponte sullo Stretto? Si sa che sono due cloache di città (Reggio e Messina)...» - l’ex sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, non intende compiere passi indietro. E spiega al Tribunale monocratico reggino perchè non intende ritirare la querela: «Allora come sindaco, oggi come cittadino, ritengo sia doveroso difendere la città». L’ex sindaco (ed ex Governatore della Calabria) ricorda bene lo scalpore suscitato da quell’affermazione: «Contro due città amministrate da sindaci di destra. Non era la prima volta che il giornalista Caporale (allora inviato di Repubblica, adesso al Fatto Quotidiano) evidenziava le negatività di Reggio. Ritengo che le critiche vadano accettate. Ma queste espressioni così forti, ed a mio avviso offensive, no». Rispondendo alle domande del giudice Bagnato, del pm Moscato e del difensore del giornalista, l’avvocato Carmelo Chirico, Giuseppe Scopelliti ha respinto tutte le affermazioni negative contenute nell’intervento televisivo: «Case antisismiche? Abbiamo demolito 12 scuole perchè a rischio per i nostri bambini, tutte ricostruite. E tutte le altre messe a norma». Sulla penuria d’acqua dai rubinetti: «Carenze periodiche, solo per poche ore al giorno e soprattutto in estate». Testi della difesa due personaggi della politica reggina, l’ex leader dell'opposizione in Comune, Demetrio Naccari Carlizzi, e l’ex presidente del Consiglio comunale di Reggio, Aurelio Chizzoniti, da sempre coraggioso nel denunciare i deficit delle Istituzioni. Entrambi si sono limitati a confermare le difficoltà strutturali in cui versava (e versa) la città: dallo stress idrico atavico, ai 32 scarichi fognari nel mare dello Stretto, da nord a sud della città.