Il pm antimafia Stefano Musolino ha chiesto complessivamente 162 anni e 6 mesi di reclusione per Domenico Barbaro, Eugenio Borghetto, Rosa Maria Buzzan, Natale Cuzzola, Alessandro Iannì, Paolo Latella, Domanico Antonio Laurendi, Francesco Laurendi, Giuseppe Laurendi, Carmela Maria Nava, Biagio Parisi, Cosimo Pennestrì, Massimiliano Polimeni, Domanico Varano, Francesco Zindato, Domenico Bullace e Gaetano Andrea Zindato.
L’indagine “Cripto” ha inferto un duro colpo al clan Caridi-Borghetto-Zindato, facendo saltare quel collegamento che, secondo la Dda, esisteva fra i detenuti e gli appartenenti al clan che, invece, erano ancora in libertà. Secondo gli investigatori, erano tutti a vario titolo coinvolti nel sistema realizzato dal clan per garantire il mantenimento dei detenuti in carcere, gestito da Melina Nava, madre dei fratelli Checco e Andrea Zindato, considerati tuttora figure apicali del clan nonostante le lunghe condanne che devono scontare.
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