Il pm Antonella Crisafulli ha chiesto al Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Natina Pratticò, di condannare a 18 anni di reclusione il comandante (sospeso) della Polizia Municipale di Bagnara Calabra, Giuseppe Bellantone, arrestato alcuni mesi fa dai Carabinieri con l'accusa di corruzione, falso ideologico, abuso di ufficio e altro ancora. Per gli altri imputati che rispondono in concorso con Bellantone (difeso dagli avvocati Lorenzo Gatto e Francesco Albanese), al termine di una lunga e articolata requisitoria, il pubblico ministero ha avanzato richieste pesanti: per il presidente della cooperativa, Demetrio Amodeo e uno dei soci della onlus, Giuseppe Surace una pena di 4 anni e 6 mesi. E 5 anni e 4 mesi di condanna per i fratelli Carmelo e Antonio Furci, titolari di una concessionaria.
Le indagini dei Carabinieri sono partite da un accertamento su una serie di determine comunali emesse da Bellantone, con le quali sono stati riconosciuti rimborsi spese in favore di un'associazione onlus per il servizio di assistenza al traffico nel territorio di Bagnara. Secondo l'accusa, le spese non erano mai state in realtà sostenute, dunque quelle determine erano false.