Il pm d'Imperia, Alessandro Bogliolo, ha chiesto l'archiviazione dell'indagine per falso e peculato nei confronti di quattro poliziotti della scorta dell'ex ministro Claudio Scajola, accusati - in concorso con quest'ultimo e la sua segretaria, Roberta Sacco - dell'illegittimo uso dei mezzi dello Stato. L'accusa si basava sull'uso di personale e auto di servizio per accompagnare Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena. Il magistrato ha riconosciuto "l'infondatezza dell'ipotesi accusatoria". Spetta, ora, al gip del tribunale d'Imperia decidere sulla richiesta. L'inchiesta era un filone di quella della Dda di Reggio Calabria che portò all'arresto di Scajola, accusato di aver favorito la latitanza all'estero di Matacena. A Scajola si contestava, in particolare, un episodio del 15 gennaio 2015, quando un uomo della scorta si recò al confine francese per prendere Chiara Rizzo e portarla fino ad una piazzola della A10 dove era attesa da Scajola, che si trovava a bordo di un'auto della scorta con un altro agente. Ma è stato accertato che il primo agente si era mosso con mezzi propri; mentre Scajola, beneficiando di una scorta di secondo livello, poteva spostarsi con chiunque a bordo. Non a caso, in alcune occasioni portò pure il proprio medico e altre persone con cui doveva urgentemente parlare.