Assoluzione. Sono passate da poco le 13,30 quando il presidente della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria dà lettura del dispositivo di sentenza nel processo a carico del barbiere di Palmi, Paolo Chiappatone. È bastata una camera di consiglio di un’ora per sciogliere i dubbi sul fatto di sangue che resta senza un colpevole.
Si è chiuso così il secondo grado del procedimento per l’omicidio di Martino Luverà e il tentato omicidio dell’avvocato palmese Francesco Nizzari. Davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Luccisano (Crucitti a latere), a rispondere delle pesanti accuse Paolo Chiappalone difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Mimmo Curti. Chiappalone, nel luglio del 2014, era stato già assolto in primo grado dalla Corte d’Assise del Tribunale di Palmi che non aveva accolto la richiesta di condanna avanzata dalla locale Procura della Repubblica.
L'approfondimento nell'edizione in edicola della Gazzetta del Sud