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Incendio devasta 14 pullman della ditta Federico

Incendio devasta 14 pullman della ditta Federico

L’impresa di autobus di linea “Federico” sarebbe nel mirino dei clan. Questo lascia supporre l’incendio di vaste proporzioni che, durante la notte tra domenica e lunedì, si è sviluppato nel deposito della storica ditta, ubicato a Locri in contrada Riposo.

Dei quindici mezzi parcheggiati sul piazzale interno,14 della “Federico” e uno della ditta “La Mediterranea”, soltanto uno, dopo quattro ore di intenso e pericoloso lavoro, è stato sottratto alle fiamme dai Vigili del Fuoco che sono intervenuti con quattro autobotti e con tre squadre. Da quanto si è appreso il fuoco che, poco dopo mezzanotte, sarebbe partito da un autobus, alimentato dal vento, si è con grande rapidità propagato agli altri mezzi parcheggiati a pettine.

Lanciato l’allarme, sul posto, con grande tempestività, sono giunti i carabinieri della compagnia di Locri e i vigili del Fuoco del vicino distaccamento di Siderno, ai quali si sono poi aggiunti anche quelli della sede di Bianco e di Reggio Calabria.

Anche se bisogna attendere i risultati dei rilievi per stabilire la natura dell’incendio, l’ipotesi che sembra prevalere sarebbe quella di un rogo di natura dolosa. Questa ipotesi verrebbe anche stimolata dalla circostanza che sul luogo dell’incendio è stata ritrovata, semi bruciata, una tanica del tipo generalmente utilizzato per il trasporto di benzina.

Ancora la verifica dei danni non è stata completata ma, da quanto emerge, sarebbero ingentissimi. Senza contare che l’azienda è in ginocchio dal momento che, priva degli autobus, non è in grado di garantire i servizi di linea che abitualmente effettuava.

Non a caso il titolare dell’impresa, il cavaliere Giuseppe Federico, guardando sconfortato quel disastro, si è limitato a rispondere a un cronista che gli chiedeva se avesse intenzione di mollare: «Se ci riusciamo andiamo avanti, altrimenti ci fermiamo».

Il cavaliere Federico che, nel pomeriggio, unitamente a qualche suo collaboratore era ancora nei pressi del deposito, dove ancora da qualche autobus fuoriusciva del fumo, non risponde alla domanda finalizzata a sapere se per caso l’azienda avesse avuto qualche avvisaglia. Si limita solo a evidenziare, con grande amarezza che «quelli prima bruciano e poi…» .

I poco più dei 220 dipendenti che l’azienda ha, tra Locri, Reggio e Soverato, e che sono in stragrande parte autisti, adesso non sanno cosa fare: «Se Federico dovesse chiudere – dice un dipendente –, sarà una catastrofe per tutti».

Non è questa la prima volta che la storia azienda di autolinee subisce incendi o danneggiamenti dei propri automezzi a scopo intimidatorio. Era accaduto già nel febbraio del 2013, a Satriano, e poi nel maggio di quello stesso anno a Santa Caterina dello Jonio dove, a distanza di circa sette anni, a gennaio del 2014, si verificava un ulteriore episodio di danneggiamento.

Per fare luce sul gravissimo episodio adesso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Locri, agli ordini del capitano Rosario Scotto di Carlo, che sperano di poter trovare qualche importante “aiuto” visionando i filmati della telecamera di video sorveglianza. L’amministrazione comunale di Locri si è stretta a fianco del cavaliere Federico ed esprimendo «profonda amarezza per quanto accaduto alla storica società locridea impegnata negli autotrasporti, messa in ginocchio da questo grave episodio». Ha esternato solidarietà e vicinanza” al cavaliere Federico, già in mattinata, il sindaco Giovanni Calabrese. Avuta notizia dell’incendio dei pullman si è recato al deposito di contrada Riposo per rendersi conto di persona di quanto accaduto.

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