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"A Reggio in gioco l'essenza della democrazia"

"A Reggio in gioco l'essenza della democrazia"

"Serve un vero e proprio 'Piano Marshall' per la giustizia a Reggio Calabria, dove è in gioco l'essenza stessa della democrazia. Dove esiste un sistema di potere che la stessa azione giudiziaria, per quanto efficace, non riesce a scardinare in tutte le sue estreme conseguenze". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria Gaetano Paci, intervenendo a Reggio, a palazzo Campanella, al convegno "Legalità e lavoro. Il futuro per i giovani. Reagiamo uniti contro l'offensiva della 'ndrangheta", organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Nel fare il punto sull'impegno portato avanti dagli Uffici giudiziari reggini, dai magistrati delle varie sezioni, Paci ha affermato che "l'azione repressiva deve essere all'altezza della sfida chiamata a compiere. Bisogna, purtroppo, fare i conti con le risorse" ha aggiunto Paci citando l'ufficio Gip che movimenta un numero di imputati che non ha eguali in nessun altra Procura italiana. Ed ha fatto riferimento anche al caso di un Gip trasferito a Milano per affrontare il carico di lavoro scaturito dall'Expo, il cui posto è rimasto vacante per oltre un anno. "C'è un'irrazionalità del sistema - ha detto ancora Paci - nella distribuzione delle risorse. Ma la mafia non può diventare l'alibi. Politica comunale e regionale non possono lasciare che sia solo la magistratura ad assumersi la responsabilità della grande opera di contrasto al crimine. Lo deve fare attraverso un'azione trasparente, allontanando dal proprio seno quelli che finiscono per colludere, alimentando la capacità della 'ndrangheta di incidere in tutte le scelte. E non hanno alibi gli imprenditori, dai quali riceviamo ancora poche denunce, che non hanno più la giustificazione dell'assenza dello Stato che in numerose recenti occasioni, si è dimostrato serio, credibile ed efficace".

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