E' nata grazie ad intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su persone a vario titolo gravitanti intorno alla cosca di 'ndrangheta dei De Stefano, l'indagine della Guardia di finanza che ha portato stamani all'arresto di 4 medici degli "Ospedali Riuniti" di Reggio Calabria ed alla sospensione per un anno dalla professione altri sei ed una ostetrica. In particolare, dalle intercettazioni su un'utenza intestata all'Azienda ospedaliera e in uso al dott. Alessandro Tripodi, primario del reparto "Ginecologia e ostetricia" e nipote di Giorgio De Stefano - cugino dei capi storici della cosca - sarebbero emersi numerosi episodi di malasanità riguardanti reati di colpa medica e di falsità in atto pubblico da parte dei dipendenti del reparto. Gli atti sono così passati alla Procura ordinaria che ha disposto ulteriori intercettazioni, raccogliendo poi le dichiarazioni delle pazienti e degenti, acquisendo la documentazione sanitaria e disponendo consulenze tecniche. Il contenuto delle conversazioni intercettate, secondo gli investigatori, ha assunto "un'importanza decisiva e dirimente nella misura in cui la falsità in atto pubblico contestata emergeva con palmare evidenza nel rapporto e nella discrasia esistente tra ciò che è stato attestato fittiziamente in cartella e ciò che, di contro, il personale sanitario coinvolto ha realmente visto e compiuto durante la fase del parto e/o della degenza e/o dell'intervento chirurgico cesareo svoltosi presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali Riuniti".
Caricamento commenti
Commenta la notizia