I presunti episodi di malasanità al centro dell' indagine della Guardia di finanza di Reggio Calabria che ha portato all' arresto ed alla sospensione di medici dell' ospedale riguardano la morte di due neonati e le lesioni irreversibili riportate da un altro bimbo, dichiarato invalido al 100 per cento. Inoltre, l' inchiesta ha riguardato anche traumi e crisi epilettiche di una partoriente, il presunto procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni di parti intime e connotative di altre. Alcuni degli indagati non sono più in servizio al Presidio ospedaliero "Bianchi-Melacrino-Morelli" (gli "Ospedali Riuniti"). Gli arresti domiciliari e la sospensione dalla professione per 12 mesi sono stati disposti dal Gip su richiesta della Procura. Le accuse sono, a vario titolo, di falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri e interruzione della gravidanza senza consenso della donna. Il presunto sistema di copertura degli errori, secondo l'accusa, sarebbe stato condiviso dall'intero apparato sanitario.(AA)