È rimasto quasi 9 ore davanti al Gip di Reggio Calabria, Antonino Laganà, l’ex primario facente funzioni di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali Riuniti, Alessandro Tripodi. Il medico ha risposto a tutte le contestazioni accusatorie prospettate dagli inquirenti (alla presenza anche del procuratore aggiunto Gaetano Paci e dei pm Roberto Di Palma e Annamaria Frustaci) comprese le conversazioni telefoniche intercettate dalla Guardia di Finanza da cui emergerebbe uno spaccato di errori nella cura delle pazienti in gravidanza e di bimbi appena nati.
Il dottor Alessandro Tripodi avrebbe inoltre provato a chiarire il “modus operandi” nella gestione delle cartelle cliniche che secondo la tesi della Procura sarebbero state manipolate – a colpi di bianchetto – per coprire i casi di malasanità avvenuti nel 2010 nei reparti di Ginecologia e Ostetricia.
Interrogatorio di garanzia, ieri, anche per le dottoresse Maria Concetta Maio e Antonella Musella: la prima è rimasta in silenzio, la seconda ha invece risposto ai quesiti accusatori che le hanno sottoposto Gip e pubblici ministeri.
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