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'Ndrangheta, arresti nel Reggino

Imponevano la guardiania a proprietari di terreni agricoli e contadini, non tanto per un vantaggio economico, quanto per manifestare "pubblicamente" il loro potere sul territorio di Sinopoli, Procopio e Lanciano, nel reggino. Operazione del Reparto Operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria per l'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Terreni per un valore di 1,5 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri dal Comando provinciale di Reggio Calabria nell'ambito dell'inchiesta "Guardiano" che stamani ha portato a quattro arresti. Si tratta, in particolare, di fondi che gli arrestati avrebbero sottratto illecitamente alle loro vittime. Dalle indagini, avviate dal Nucleo investigativo dei carabinieri nell'ottobre 2015 e che si sono avvalse anche delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, è emersa l'appartenenza di uno degli indagati, con ruolo di vertice, alla cosca Alvaro di Sinopoli ramo "carni 'i cani". L'inchiesta avrebbe fatto luce sul "sistema della guardiania", applicato diffusamente dalle cosche nei territori di "competenza", quale "tassa" nei confronti di chi abbia un potenziale reddito. Grazie alla collaborazione di alcune vittime, è stata accertata che in alcuni casi gli indagati arrivavano alla "spoliazione" della proprietà, costringendo le vittime a vendere i propri fondi a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato. Fondi che stamani sono stati sequestrati.(ANSA)

I particolari dell'operazione saranno forniti in conferenza stampa nella sede del Comando provinciale, presente il Procuratore Distrettuale Federico Cafiero de Raho.

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