L'ex procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Tuccio, il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, di Forza Italia, ed il sacerdote Giuseppe "don Pino" Strangio, di San Luca in Aspromonte, canonico del Santuario Mariano della Madonna della Montagna di Polsi, figurano tra gli indagati in stato di liberà dell'inchiesta "Fata Morgana". Sono indagati, tra gli altri, anche il cancelliere capo della Corte d'Appello Aldo Inuso, l'ex presidente della Reggina Calcio Pino Benedetto, lo psichiatra Rocco Zoccali, il consigliere provinciale di Reggio Demetrio Cara che sostiene la maggioranza di centrodestra ed un impiegato del Consiglio regionale, Giovanni Pontari. Stamani i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno perquisito le loro abitazioni ed i loro uffici. Secondo l'accusa, il cartello di "colletti bianchi" avrebbe "condizionato" molte attività economiche "manipolando" la gestione, soprattutto per quel che riguarda la grande distribuzione. Tutto ciò avveniva con la complicità di funzionari pubblici.
Con l'inchiesta "Fata Morgana", che stamani ha portato a sette fermi, è stata colpita "quella parte della 'ndrangheta che l'ha resa forte anche dal punto di vista economico, che ha rapporti con la politica, con le amministrazioni locali, con dirigenti e funzionari pubblici. E' una parte esponenziale della 'ndrangheta della provincia di Reggio Calabria". Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho.
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