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'Ndrangheta: cartello per
condizionare economia, 7 fermi

guardia di finanza

Operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria per l'esecuzione di sette provvedimenti di fermo emessi dalla Dda nei confronti di imprenditori, dipendenti pubblici e professionisti reggini. Le indagini avrebbero evidenziato l'esistenza di un vero e proprio cartello criminale, presente ed operante a Reggio, in grado di condizionare lo svolgimento delle attività economico/imprenditoriali, con particolare riferimento alla grande distribuzione alimentare, sfruttando anche la compiacenza di pubblici amministratori, al fine di ottenere, tra l'altro, l'illecita percezione di profitti. Secondo l'accusa imprenditori e professionisti sarebbero stati partecipi, con ruoli organizzativi, della 'ndrangheta. Inoltre sarebbero stati svelati i collegamenti tra le cosche con una strutturata rete di professionisti, capaci di indirizzare le sorti di rilevanti settori dell'economia cittadina. I reati contestati sono associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, aggravati dalle modalità mafiose.

Dodici società ed altri beni, per un valore complessivo di circa 34 milioni di euro, sono state sequestrate nel corso dell'operazione della Guardia di finanza di Reggio Calabria che ha portato al fermo di 7 tra imprenditori, dipendenti pubblici e professionisti. Nel corso dell'operazione sono state effettate anche più di 30 perquisizioni. I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 al Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria alla presenza del procuratore capo di Reggio Federico Cafiero de Raho.

Alcuni amministratori pubblici di Reggio Calabria dei quali non è stata fornita al momento l'identità sono indagati in stato di libertà nell'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che stamani ha portato la Guardia di finanza ad eseguire sette provvedimenti di fermo. Indagati in libertà anche diversi dipendenti pubblici che, hanno precisato fonti investigative, non sono stati fermati come riferito in un primo momento. Tra i fermati figurano imprenditori, avvocati e commercialisti.(ANSA)

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