Inseguito per oltre due ore, è stato abbattuto con sette colpi di pistola il toro fuggito ieri pomeriggio da una stalla (di Cannavò?) e protagonista di una folle corsa per le vie della città.
I carabinieri, dopo che l’ennesimo tentativo di bloccarlo da parte delle decine di rappresentanti delle forze dell'ordine intervenuti era risultato vano, sono intervenuti tenuto anche conto che per proseguire la propria fuga l’animale ha rischiato di travolgere le persone presenti nelle diverse tappe dell’incredibile inseguimento (soprattutto curiosi) dal Lungomare cittadino alla Pineta Zerbi, via Demetrio Tripepi, Tremulini e via Salita Zerbi.
I militari dell’Arma, responsabili dell’intervento che comunque si è sviluppato in sinergia con le altre forze dell’ordine, hanno deciso di abbattere il toro nel cortile del Palazzo del Consiglio regionale dove si era rifugiato, impaurito dalle urla e da tutta quella gente che provava con ogni mezzo a catturarlo e renderlo inoffensivo.
Ragioni di ordine pubblico, esigenze di incolumità per la gente a passeggio per il centro cittadino, dietro la scelta ma - ieri sera - la domanda di chiunque, tra chi ha assistito all’uccisione dell’animale e chi ha appreso della notizia attraverso i social o guardano i filmati in rete, è stata solo una: davvero necessario procedere con una decisione così estrema? In tanti si sono anche chiesti se fosse stato fatto il tentativo di narcotizzare l'animale - tra l’altro di dimensioni tutt’altro che sviluppate - ma visibilmente terrorizzato e per niente minaccioso.
D’altra parte, va evidenziato che per oltre due ore, dalle 4 del pomeriggio, le forze dell’ordine le hanno tentato tutte per poterlo ammansire, anche con i trucchi di chi è abituato a governare gli animali; e negli scatti precipitosi per liberarsi da ciò che al toro appariva un pericolo ha ammaccato alcune autovetture ed ha rischiato di travolgere persone.(fra.t.)