Al processo d’appello “Recupero - Bene comune” il sostituto procuratore generale Santo Melidona, al termine della sua requisitoria, ha chiesto condanne per circa 2 secoli e mezzo di carcere. Il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la condanna anche per tre imputati assolti in primo grado, la riforma parziale per quattro, tre assoluzioni e la prescrizione per alcuni reati minori che incidono su una decina di imputati. Infine ha chiesto la conferma delle condanne del primo grado, compresa quella a 12 anni di reclusione per Alessandro Figliomeni, ex sindaco di Siderno, accusato di associazione mafiosa.
Il pg ha chiesto l’accoglimento dell’appello, depositato dal pm Antonio De Bernardo, che ha sostenuto l’accusa in primo grado, in relazione al reato di associazione mafiosa per 4 imputati assolti a Locri. In particolare, il sostituto ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione ciascuno per Massimo Pellegrino, Vincenzo Salerno e Francesco Figliomeni, i primi due assolti e il terzo condannato a 1 anno e 6 mesi per un reato minore. Per Cosimo Ascioti è stato chiesto un aumento di pena di 6 mesi rispetto al primo grado, per complessivi 14 anni, in ragione all’aumento di 2 anni per il reato associativo, dell’assoluzione per un capo di imputazione e la prescrizione per un’altro.
L’accusa, in ragione della declaratoria di prescrizione di alcuni reati satelliti, ha chiesto ai giudici dell’appello (presidente Bruno Muscolo, consiglieri Cinzia Barillà e Augusto Sabatini), di rideterminare la condanna, togliendo per tutti un anno di reclusione, per Riccardo Rumbo, detto Franco, a 16 anni, Francesco Muià a 25 anni e 2 mesi, e Michele Correale a 24 anni.
Il sostituto Melidona ha chiesto la conferma dell’assoluzione per l’associazione mafiosa di Gennaro Tedesco e Cosimo Commisso, con riserva per questo ultimo di impugnazione per Cassazione della sentenza e dell’ordinanza pronunciata all’udienza del 24 aprile scorso, con la quale non è stata ammessa la riapertura istruttoria.
Sulle ulteriori imputazioni il pg ha chiesto di assolvere dall’accusa di ricettazione, Cosimo Ascioti, Michele Sorbara, Vincenzo Commisso (cl. 58) e Antonio Commisso (cl. 83). Infine ha chiesto di dichiarare non doversi procedere per intervenuta prescrizione in relazione all’ipotesi di intestazione fittizia per Riccardo Rumbo, Maria Figliomeni (cl. 69), Giuseppe Figliomeni (cl. 80), Francesco Figliomeni (cl. 67), Domenico Figliomeni (cl. 65). E ancora per Gennaro Tedesco per il reato di favoreggiamento, e per altri reati minori riguardo a Francesco Muià, Cosimo Ascioti e Michele Correale. Infine ha chiesto la conferma nel resto della sentenza di condanna emessa nel luglio 2014 dal Tribunale di Locri, che aveva inflitto condanne per oltre due secoli di reclusione.
Hanno concluso ieri anche gli avvocati delle parti civili, tra cui la Regione, la Provincia e il Comune di Siderno, rappresentato dagli avvocati Cutugno e Ferreri. La Corte ha rinviato il processo all’8 giugno per i primi interventi del collegio di difesa, composto tra gli altri dagli avvocati Taddei, Ferrari, Ubaldo, Guttà, Speziale, Misaggi, Errigo, Gerace, Minniti, Commisso, Mazzone e Nobile.