Il Tribunale del riesame di Reggio ha confermato l’impianto accusatorio nei confronti di Alessandro Tripodi, tra gli indagati eccellenti di “Mala Sanitas”, l’indagine delle Fiamme Gialle che ha svelato il “Sistema” di copertura degli errori medici nei reparti di Ginecologia, Ostetricia, Neonatologia e Anestesia negli Ospedali Riuniti, falsificando a colpi di bianchetto le cartelle cliniche dei pazienti-vittime. I giudici della libertà hanno rigettato l’istanza di scarcerazione (è agli arresti domiciliari dal 21 aprile) avanzata dalla difesa dell’ex primario.
Alessandro Tripodi, difeso dagli avvocati Carlo Taormina e Giovanni De Stefano, risponde dei reati di interruzione della gravidanza senza il consenso della donna, falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
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