Reggio

Mercoledì 27 Novembre 2024

Scarcerati perchè assolti per reati gravi

Scarcerati perchè assolti per reati gravi

"Le scarcerazioni di Filippo Morgante, Maria Carmela Surace e Antonino Ciappina sono dovute ad una rimodulazione dei termini all'indomani delle assoluzioni dei tre dai reati più gravi, tra cui omicidio ed estorsione aggravata, e ciò al fine di dare esecuzione alle scansioni processuali del Codice di procedura penale". E' quanto firmato e sottoscritto, oltre che spiegato nel corso di una conferenza stampa, dai colleghi della Corte d'Appello di Reggio Calabria del giudice Stefania Di Rienzo, chiamata in causa per non avere osservato i tempi per la redazione delle motivazioni della sentenza d'appello del processo "Cosa Mia" contro le cosche di 'ndrangheta di Palmi che avrebbe portato a superare i termini della carcerazione preventiva provocando le scarcerazioni. A spiegare e difendere l'operato della Di Rienzo sono intervenuti tutti i magistrati giudicanti della Corte d'appello, insieme al presidente Luciano Gerardis.

I giudici Bruno Muscolo, Roberto Lucisano, Tommasina Cotroneo, Gaetano Amato, Francesco Gullino e Cinzia Barillà hanno voluto sottolineare "l'univocità di una situazione di grandissima difficoltà, le condizioni di lavoro assolutamente eccezionali per la quantità e la qualità dei processi". I magistrati hanno ribadito anche le carenze degli organici, "reiteratamente rappresentati al Csm, tant'è - ha sottolineato Gerardis - che ho chiesto una audizione urgente al Csm, per spiegare ancora una volta e numeri alla mano, se una simile situazione può essere paragonabile con altre realtà del Paese". "La collega di Rienzo - ha detto Roberto Lucisano - con grandissima dedizione, ha deciso di proseguire anche durante le ferie il lavoro sulle sentenze. Tutt'altro, quindi, da com'è stato scritto in maniera a dire poco imprecisa, che avere trascurato il proprio impegno. Un atto meritevole direi che testimonia come tutti i magistrati di questo distretto lavorino in maniera indefessa". I giudici hanno parlato di "allarme infondato, pur in presenza di ritardi, proprio perché i cosiddetti reati fine per gli scarcerati erano stati cassati in secondo grado". Infine i numeri al 15 giugno 2016 relativi all'attività della Corte d'appello: 5.374 procedimenti ordinari; 101 maxi processi con 636 imputati; 113 con detenuti e 499 imputati. "Resa dello Stato in Calabria? Mancanza di giustizia? - si è chiesto Lucano Gerardis -. Conclusioni a dir poco errate a fronte delle risposte straordinarie che stiamo fornendo sul terreno dell'amministrazione della giustizia".

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