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In 15mila al cospetto
dei Guerrieri

In 15mila al cospetto dei Guerrieri

La fila si snoda per tutto l'isolato. I turisti aspettano di ammirare i Guerrieri simbolo dell'identità e della storia di Reggio. In meno di dieci giorni il MarRc ha ospitato circa 15mila visitatori. E ieri la giornata ha consegnato un altro buon risultato con quasi 3mila ingressi. Dati che migliorano un trend incoraggiante registrato dopo il taglio del nastro del rinnovato Palazzo Piacentini. Nella settimana in cui ricorre il 44. anniversario del ritrovamento dei Bronzi nelle acque di Riace da parte del sub Stefano Maritottini, al Museo tornano le file. E non in occasione di ingressi gratuiti. Sono famiglie, gruppi di amici arrivano dalla vicina Sicilia, ma anche dalle regioni del Nord del Paese e poi ci sono gli stranieri, francesi, tedeschi. Presenze che raccontano l'emozione che si prova al cospetto della maestosità delle due sculture attraverso i social. La pagina fb del MarRc è ricca di testimonianze: «Nell’epoca dei selfie con i tronisti c'è chi preferisce quello con i Bronzi di Riace». I commenti di questo tenore sulla pagina fb del MarRc sono tanti. E sono un indice rispetto all'interesse che il Museo nazionale della Magna Grecia è riuscito a sollevare. Qualcuno cita Calvino e scrive: “Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. E c’è chi ammira la perfezione atletica dei due guerrieri: «Sono andata a trovare i miei antenati al Museo Archeologico. Sono in pò anziani, sono datati 2500 a.C. ma sembrano pronti per le Olimpiadi di Rio!».

Elementi che confermano come la strada tracciata dal direttore Carmelo Malacrino sia quella giusta: «Stiamo registrando risultati inattesi, siamo a poca distanza da Napoli e comunque tra i primissimi musei del Sud». Un traguardo per cui il direttore spende parole di elogio e apprezzamento per il «personale del Museo che sta lavorando con spirito di squadra e con grande abnegazione per rendere il MarRc più efficiente ed accogliente». L’idea che Malacrino porta avanti fin dal suo insediamento è quello della sinergia con gli altri enti. La collaborazione con l’Ente Parco d’Aspromonte che si muove sul binomio cultura e natura si sta rivelando una buona intuizione. Una formula da allargare. E infatti conferma: «Ho convocato i rappresentanti del Museo Diocesano, della Pinacoteca civica, del Palazzo della Cultura proprio per costruire un percorso condiviso».

L’obiettivo è creare una forma di promozione territoriale che abbracci tutte le realtà dell’area. Operazione che potrebbe muovere i primi passi sui social, terreno fertile che raggiunge facilmente il pubblico più giovane, come confermano le testimonianze del profilo fb e si sta lavorando molto sul sito istituzionale del Museo. Le prospettive per il futuro sono avvincenti: «Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità dobbiamo costruire un lavoro di squadra per fare del Museo una struttura di cui andare orgogliosi».

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