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Fuoco incrociato
contro un camionista

Fuoco incrociato contro un camionista

Erano circa le 22 e Romeo è stato fatto segno a diversi colpi di fucile automatico calibro 12 e di pistola calibro 9, esplosi in rapida successione contro la cabina del mezzo con il quale stava rientrando a casa. Erano in due ad attenderlo al varco e dopo avere fatto fuoco, a quanto è stato possibile apprendere, si sarebbero allontanati dal quadrivio “Spina” a bordo di un motociclo verso ignota destinazione.

Giovanni Romeo, dopo qualche minuto, è stato soccorso dai carabinieri della stazione di Rizziconi e portato all’ospedale di Polistena.

In pronto soccorso gli sono state riscontrate ferite diverse al braccio destro e alla gamba destra nonché, di striscio, anche al torace. Le sue condizioni non sono preoccupanti ed è stato giudicato guaribile nel giro di poco più di venti giorni.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro condotte dai militari dei reparti operativi e della stazione di Rizziconi guidati dal maggiore Cinnirella vanno in tutte le direzioni ed hanno anche un riferimento molto preciso: Giovanni Romeo, che non ha mai avuto problemi con le forze dell’ordine, poco prima dell’alba di domenica 22 novembre dello scorso anno, alla guida dello stesso automezzo di sua proprietà sul quale si trovava anche sera di martedì, in contrada “Cannavà” di Rizziconi è rimasto ferito piuttosto seriamente in un altro agguato, messo in atto da due sconosciuti che lo attendevano nascosti dietro una siepe in prossimità del passaggio a livello che si trova sulla strada provinciale 1.

L’uomo si stava portando in un oleificio della zona per prelevare della sansa esausta destinata ad un’azienda agricola. Pur ferito, il camionista ha avuto la forza di restare al volante raggiungendo la strada provinciale dove era in sosta per un servizio di controllo una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Gioia Tauro che lo ha soccorso e trasferito in ospedale. In quell’occasione la conseguenze della sparatoria erano state piuttosto serie.

Due fatti quasi analoghi, sottolineano gli investigatori che si muovono a 360 gradi e non escludono che gli autori dei due agguati possano essere gli stessi e per i quali, nella ricerca del possibile movente, non si esclude nessuna ipotesi mentre si tiene comunque soprattutto conto dell’attività di camionista del ferito che potrebbe essere causa di possibili “invidie” lavorative.

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