"Contro la violenza sessuale sui bambini, perché è una bambina quella che il branco ha ripetutamente violentata per anni, partiamo dalle persone che sono scese in piazza. Persone che hanno fatto il loro giusto dovere e che dicono 'no alla violenza', 'no alla considerazione che le bambine se la cercano' che si possa dire in fondo erano ragazzi, e sono ragazzate. Non possiamo sottostare a questa assurda e inquietante considerazione sul fatto che la violenza sessuale è cosa che 'pazienza' si possa fare". Lo afferma don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter onlus, che si dice "sconcertato per la mancata sensibilità popolare in favore delle vittime e, in questo caso, della 'bambina' che ha subito da un branco violenza sessuale". L'episodio é accaduto a Melito Porto Salvo, in Calabria, ed é emerso nei giorni scorsi da un'indagine dei carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo che ha portato all'arresto di otto persone, tra cui un giovane al quale la minore era stata legata sentimentalmente. Tra gli arrestati dai carabinieri anche un altro ragazzo, figlio del capo della cosca di 'ndrangheta degli Iamonte, che controlla le attività illecite in quel territorio. Le violenze sessuali di gruppo sulla tredicenne si erano protratte per oltre due anni e si erano concluse dopo che il padre della ragazza si era rivolto al capo della cosca per chiedere il suo intervento. "Meter - aggiunge don Di Noto - è disponibile ad incontrare la cittadinanza, per capire di più e perché non si ripetano questi gravi episodi di violenza. Non possiamo rimanere a guardare e la reazione sociale sia sempre più forte. Quanti hanno compiuto questi atti contro la dignità della persona non possono considerarsi vincitori, forti e non possono rimanere impuniti. La lotta alla pedofilia e alla pedopornografia si deve fare insieme, condannando ogni forma di abuso. Il rischio è che se non si farà questa azione, saremo tutti perdenti", ha concluso.