Nel distretto di Reggio Calabria, la massoneria, nella quale la 'ndrangheta si è infiltrata, non è la massoneria deviata". Lo ha detto - è scritto in una nota - il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho intervistato da Klaus Davi nel corso della prima puntata de "Gli Intoccabili", in onda sull'emittente televisiva LaC, parlando dell'inchiesta "Mammasantissima" che ha evidenziato l'esistenza di una cupola segreta al vertice della 'ndrangheta. "La 'ndrangheta - ha aggiunto il magistrato - ha avuto, oltre un decennio fa, l'intelligenza di esprimersi attraverso soggetti che potevano allacciare rapporti con il mondo dei professionisti e nello stesso momento, attraverso i rapporti con loro, con gli imprenditori, la borghesia. Sono riusciti ad esprimersi con persone che sono entrate nella massoneria. Non si parla della massoneria deviata, si parla della massoneria. La risposta del Grande Oriente d'Italia (Goi) resta riservata perché fa parte delle indagini. E' chiaro che nel territorio si comincia a dubitare di tutti". De Raho ha parlato anche dell'uso delle interdittive antimafia di cui ha chiesto una limitazione. "Le modifiche che si stanno apportando al Codice antimafia - ha sostenuto - consentiranno di portare avanti anche queste imprese che danno lavoro, al fine di controllare i condizionamenti o le infiltrazioni ed evitare che si chiudano. L'interdittiva trova una possibilità alternativa che è quella del controllo dell'impresa attraverso elementi della stessa Prefettura che possono, passo dopo passo, seguire l'andamento dell'impresa stessa e consentire l'introduzione di nuove imprese pulite che si sostituiscano a quelle mafiose".