"Sono quattro le questioni di fondo che interessano la crisi drammatica dell'Aeroporto dello Stretto". Lo sostengono in una nota congiunta, Nino Costantino e Attilio Scali, rispettivamente, segretario generale Filt-CGIL Calabria e segretario generale Filt-CGIL Reggio Calabria. "La prima - proseguono - è una comunicazione ancora 'non comunicata' circa l'intenzione di Alitalia di sospendere i voli da e per Reggio Calabria. A questa intenzione deve rispondere, come sta facendo, la Giunta regionale ed il suo presidente Oliverio assieme al sindaco Falcomatà che devono pretendere dal Governo e dal ministro Del Rio risposte certe sulla permanenza a Reggio della ex compagnia di bandiera e, in questo momento, sulla sospensione dell'eventuale decisione di Alitalia. Dal canto nostro, su questa vicenda, abbiamo già chiesto l'attivazione di un tavolo nazionale con Alitalia ed il Governo. Appare del tutto ovvio, infatti, che una decisione così forte non possa essere assunta da una sola parte e 'comunicata' senza un confronto con le Istituzioni. La seconda questione è relativa al sistema di mobilità nel suo complesso soprattutto per una regione come la Calabria ed una città come Reggio che è stata penalizzata negli anni da politiche nazionali sbagliate e che hanno frenato lo sviluppo della nostra terra, dal trasporto ferroviario a quello portuale fino al sistema aeroportuale. E' il punto di fondo di scelte antimeridionali che non possono essere più accettate e che devono trovare risposte forte e autorevoli da parte dei governi locali e una più decisa determinazione da parte della deputazione calabrese. E' così difficile trovare unità su questo? Ma è la terza questione, proprio per l'emergenza che viviamo, che ci preoccupa di più. Il dramma del Tito Minniti oggi è rappresentato dal rischio della chiusura non per le eventuali scelte di Alitalia, ma dalle scelte insensate di una gestione societaria che ha portato al fallimento della Sogas e che noi abbiamo sin dal 2012 con forza denunciate e rese pubbliche. Non si deve dimenticare, infatti, che dal 3 ottobre si è passati prima alla nomina del liquidatore della Società e poi dal 24 ottobre al collegio della curatela fallimentare stabilito con decisione del giudice e con la possibilità di un esercizio provvisorio di soli tre mesi in virtù dell'impegno assunto dalla Provincia di Reggio di destinare 696 mila euro. La domanda che poniamo adesso è dunque: queste risorse sono state già devolute alla curatela? Se i 696mila euro non sono stati ancora versati alla curatela vogliamo capirne il motivo, perché, nell'emergenza di questi giorni, è proprio questa mancanza di liquidità che rischia di far chiudere lo scalo. E se l'esercizio provvisorio venisse revocato non solo Alitalia ma qualsiasi altra compagnia non potrebbe operare dallo scalo reggino. Inoltre, dobbiamo ricordare che siamo nella fase di affidamento ad altra società della concessione trentennale dell'aeroporto ed una eventuale chiusura dello scalo, in mancanza del rispetto dell'impegno assunto dal Presidente della Provincia Raffa, potrebbe avere l'effetto devastante anche di un disimpegno della società vincitrice". "E' proprio questa mancanza di chiarezza - concludono i due sindacalisti - il dramma che sta vivendo il Tito Minniti. E allora ognuno faccia la propria parte per le proprie responsabilità. Infine, il quarto motivo, per noi fondamentale, è che ci sono in discussione quasi 200 posti di lavoro, un centinaio relativi a Sogas SpA e Sogas Service, 50 di Alitalia ed il resto diviso tra il personale dell'indotto aeroportuale. Qui sta il punto vero delle scelte che in queste ore si devono compiere. E il fatto che la curatela fallimentare non è un 'organo' politico deve indurre tutti a non nascondersi dietro un dito ma ad affrontare finalmente questa questione responsabilmente e senza barare".
"Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Il richiamo a Tito Livio, sul destino incombente, calza, purtroppo, in maniera efficace per le sorti dell'aeroporto 'Tito Minniti'". Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò. "Le preannunciate decisioni di Alitalia di abbandonare lo scalo reggino, a pochissimo tempo dall'approvazione del Piano regionale dei Trasporti - afferma Nicolò - ha scombussolato il centrosinistra calabrese che, Oliverio in testa (così parrebbe dalle notizie di cronaca), è a Roma per chiedere lumi al ministro Del Rio dopo sonnacchiosi periodi e rassicuranti dichiarazioni, autori, primi fra tutti, i consiglieri di centrosinistra della provincia di Reggio Calabria. Colti di sorpresa? O non tenuti in conto? Lo vedremo da qui a qualche giorno. (AA)
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