Altre dieci persone coinvolte nelle dinamiche delle ’ndrine Condello di Reggio, Zito-Bertuca e Imerti-Buda di Villa San Giovanni. È stata eseguita all’alba di ieri la retata “Sansone 2”, con altre dieci persone che si aggiungono ai 26 sottoposti a fermo di indiziato di delitto lo scorso 15 novembre (cinque delle quali rimesse in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia) nell’ambito dell’operazione “Sansone”. Identiche ipotesi di reato (ovviamente con differenti profili di responsabilità), identica militanza mafiosa.
Delle dieci persone destinatarie di una misura cautelare, emesse ieri dal Gip ed eseguite dai Carabinieri del Ros e dal comando provinciale di Reggio, quattro sono finiti in carcere, due agli arresti domiciliari, quattro all’obbligo di dimora. I reati contestati dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio sono, a vario titolo, partecipazione all’associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di munizioni ed armi (anche da guerra), procurata inosservanza di pena e favoreggiamento personale, minaccia e danneggiamento, con l’aggravante delle finalità di agevolare l’attività della criminalità organizzata.
Parallelamente agli arresti i militari dell'Arma hanno sequestrato la clinica “Nova Salus” di Villa San Giovanni, struttura che secondo le conclusioni degli inquirenti era nelle mani delle cosche di ’ndrangheta «nella gestione e conduzione».
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