I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell'ambito di un'operazione antimafia coordinata dalla Dda, hanno arrestato 14 persone accusate, a vario titolo, tra l'altro, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti e violenza privata. L'operazione riguarda le cosche di 'ndrangheta "Iamonte" e "Paviglianiti", attive a Melito di Porto Salvo, San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri, comuni della provincia di Reggio. Coinvolti anche imprenditori attivi nel settore della raccolta rifiuti, che secondo le indagini, grazie al sostegno della criminalità organizzata locale, alla collaborazione di liberi professionisti ed alla compiacenza di funzionari e amministratori pubblici, hanno condizionato il regolare svolgimento di gare d'appalto in alcuni comuni del basso Jonio reggino.
"Questa mattina alle 7.50 mi è stata notificata dai carabinieri una informazione di garanzia a firma del pm della Dda di Reggio Calabria Antonio De Bernardo dal quale si evince che sono indagato per un'ipotesi di reato inerente il vantaggio che avrei ottenuto da parte della cosca Paviglianiti di San Lorenzo in cambio di un appoggio elettorale in mio favore". E' quanto afferma, in un comunicato, il consigliere regionale della Calabria Francesco Cannizzaro eletto nella lista di centrodestra Cdl. "Per quanto sia scontato aver la massima fiducia degli organi inquirenti - prosegue Cannizzaro - vorrei esternare, accanto alla mia altrettanto scontata serenità personale e professionale, che sono sin da questo momento a disposizione degli organi inquirenti per essere interrogato, ascoltato, sentito affinché si possa chiarire la vicenda in maniera tempestiva e senza che si lasci alcuna ombra su quello che è il mio percorso ed impegno politico sin dalla mia primissima esperienza".
Oltre che per il consigliere regionale Francesco Cannizzaro, la Dda di Reggio Calabria ha emesso altri tre avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta denominata "Ecosistema" che ha portato stamattina all'arresto da parte dei carabinieri di 14 persone. Gli avvisi sono stati notificati ai sindaci di Motta San Giovanni, Paolo Laganà, di 61 anni, e di Palizzi, Arturo Walter Scerbo, di 54, e all'ex consigliere regionale della Calabria Pasquale Maria Tripodi, di 59. L'ipotesi di reato contenuta negli avvisi di garanzia per i due sindaci é corruzione, mentre per Tripodi viene ipotizzata la corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose. (AA)
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