C'è una relazione sentimentale contrastata all'origine del ferimento di Francesco Sculli,, di 42 anni, picchiato e poi ferito ad un piede da un colpo di pistola due anni fa a Bianco. Episodio per il quale i carabinieri della Compagnia di Bianco e del Gruppo di Locri, in esecuzione di un provvedimento del gip su richiesta della Procura, hanno arrestato e posto ai domiciliari due commercianti, zio e nipote, Valerio Farcomeni, di 52 anni e Giuseppe Farcomeni (37), con l'accusa di lesioni pluriaggravate e detenzione e porto illegale di armi da fuoco. I dettagli sono stati riferiti nel corso di una conferenza stampa alla presenza, tra gli altri, del procuratore di Locri Luigi D'Alessio e del comandante del Gruppo di Locri col. Pasqualino Toscani. La sera del 31 gennaio 2014, è la ricostruzione degli investigatori, i due Farcomeni avrebbero prima picchiato e poi ferito Sculli perché quest'ultimo contrastava, per salvare "l'onore" della famiglia, la relazione sentimentale tra una sua giovane cognata rimasta vedova e Valerio Farcomeni. Nei giorni precedenti il ferimento, la famiglia Sculli aveva vietato alla donna l'accesso alla cappella del cimitero dove si trova tumulata la salma del marito morto prematuramente.