La Dia di Reggio Calabria ha confiscato beni per un valore di 15 milioni di euro a due presunti esponenti della 'ndrangheta in esecuzione di decreti emessi dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. Le persone interessate dai provvedimenti sono Nicola Romano, di 68 anni, in atto detenuto dopo essere stato arrestato nel 2012 dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Saggezza" e condannato a 20 anni e dieci mesi di reclusione, e Domenico Barbieri, di 59 anni, arrestato nel 2010 nell'operazione "Meta" e condannato a 5 anni e dieci mesi. I beni confiscati a Romano consistono in quattro società e 47 immobili, tra case e terreni, ad Antonimina, per un valore di 13 milioni, mentre quelli riconducibili a Barbieri, del valore di due milioni, sono quattro immobili ubicati a Villa San Giovanni. Nei confronti di Romano e Barbieri, inoltre, è stato applicato un periodo di sorveglianza speciale, rispettivamente, per cinque anni e per tre anni e sei mesi.
La Dia di Reggio Calabria ha eseguito negli ultimi due anni confische di beni a presunti appartenenti alla 'ndrangheta per un valore di oltre un miliardo di euro. Il dato é stato riferito in occasione dell'ultima operazione condotta dalla Dia reggina che ha portato alla confisca di beni a due presunti esponenti della criminalità organizzata calabrese per 15 milioni. Sempre negli ultimi due anni la Dia di Reggio Calabria ha presentato 19 proposte di applicazione di misure patrimoniali reali. Intensa poi é stata l'attività di investigazione in materia di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti. Nel corso del 2016, in particolare, sono state eseguite 5.597 informative antimafia e dieci accessi in cantieri. Sempre nel biennio 2015-2016, inoltre, sono state approfondite 193 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.