Ieri mattina il massmediologo Klaus Davi è stato preso di mira da lanci di uova nel quartiere Archi Cep di Reggio Calabria. Il collaboratore dell’Arena di Giletti si era appostato davanti al negozio di Luigi Molinetti (detto “Gino la Belva”), uno dei membri di spicco del clan Tegano. La notizia è stata riferita dal network televisivo ReggioTV.
Da diversi giorni, il giornalista stava tentando di rintracciare Molinetti, appostandosi nella via dove si trova il suo negozio di bevande all'ingrosso. Ma senza successo, visto che il negozio in coincidenza con la presenza del giornalista veniva sistematicamente chiuso. Da diverse settimane Davi cerca di rivolgere alcune domande a Molinetti. Dopo diversi tentativi, ieri il massmediologo è stato “accolto” con il lancio di uova, proprio mentre si trovava in prossimità del negozio di Molinetti, sia all'interno del palazzone che all'esterno, sul vialone dove risiede la famiglia Molinetti e dove abitano le famiglie Polimeni e Tegano. Il tutto è avvenuto nonostante la presenza in zona di una pattuglia della Digos, che evidentemente non è stato un deterrente per i malintenzionati.
Raggiunto da RTV, Klaus Davi ha dichiarato: «Siamo passati dalle pallottole alle uova. La ’ndrangheta al tegamino sicuramente è molto più rassicurante di quella dei gruppi di fuoco. Posso capire che il Molinetti si sottragga alle mie domande, è un suo diritto. Meno comprensibile sono le reazioni di ostilità alla mia presenza del quartiere. In Italia non ci possono essere “zone franche” appaltate alla ’ndrangheta. Il lancio di uova in sé fa sorridere – ha concluso Davi –, se non fosse che si tratta di un atto vile e significativo di come in certe zone di Italia esista un antistato territoriale riconosciuto, dove la stampa non deve entrare. Volevo, però, precisare che si tratta di una minoranza di imbecilli e che al novanta per cento la gente di Archi non deve essere mischiata con le famiglie mafiose che la opprimono».
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