Omicidio ieri sera, nell’alto Jonio reggino. A Riace Marina con diversi colpi d’arma da fuoco esplosi da un sicario appostato a poca distanza dalla vittima, è ucciso è stato un boscaiolo, Giovanni Mammone, 45 anni, incensurato, sposato e padre di due figli, originario di Placanica ma resistente da tempo a Riace Marina.
L’agguato, stando a quanto accertato dai carabinieri, si è verificato nella contrada Pipedo di Riace Marina, poco lontano dall’abitazione della vittima. A sparare, secondo gli inquirenti, pare sia stato un solo killer, come detto da distanza ravvicinata: Mammone è stato raggiunto da una scarica di proiettili che lo avrebbero ucciso praticamente sul colpo. Dopo aver portato a termine la sua spietata missione di morte, il killer si sarebbe allontanato a piedi dal luogo dell’agguato non lasciando, sembra, alcuna traccia.
Appena scattato l’allarme, sul luogo dell’agguato, si sono prontamente recati i carabinieri della stazione di Riace, gli investigatori della compagnia carabinieri di Roccella Jonica, con in testa il capitano Antonio Di Mauro, e il personale medico e paramedico del 118. Del fatto di sangue sono stati immediatamente informati i vertici della Procura di Locri e del Gruppo carabinieri di Locri diretto dal colonnello, Pasqualino Toscani.
Dopo le prime verifiche sul luogo dell’efferato omicidio, gli investigatori dei carabinieri hanno cominciato a sentire alcuni familiari e parenti della vittima nel tentativo di ricostruire i suoi movimenti e le persone incontrate dalla vittima ieri e negli ultimi giorni. Stando alle prime verifiche fatte dai carabinieri, chi ha sparato con estrema freddezza e precisione alla vittima, infatti, ne conosceva perfettamente le abitudini. Mammone, comunque, secondo le prime informazioni, non risulterebbe essere stato legato ad ambienti criminali.
Nel corso della tarda serata di ieri i carabinieri hanno anche effettuato alcune perquisizioni domiciliari a Riace e in alcune contrade, interrogando alcuni pregiudicati del posto. Un importante aiuto agli investigatori dei carabinieri potrebbe, nelle prossime ore, arrivare dalle immagini registrate da alcune telecamere posizionate nella popolosa contrada Pipedo di Riace poco distante in linea d’aria dalla Statale 106.
Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori dei carabinieri della compagnia di Roccella e del Gruppo di Locri ci sono anche le indagini fin qui compiute a Riace per via, negli ultimi 4-5 anni, di altri agguati mortali. Gli inquirenti stanno cercando di capire se l’assassinio di Mammone possa avere in qualche modo un collegamento con altri fatti di sangue oppure se l’uccisione del boscaiolo riacese sia da inquadrare sotto un’altra ottica d’indagine. Dall’esame dell’autopsia, che con molta probabilità sarà eseguita entro le prossime 48 ore, alcuni particolari potrebbero aiutare gli investigatori a capire cosa si cela dietro l’efferato omicidio.
Per cercare, comunque, di mettere al posto giusto i pezzi dell’intricato puzzle, nella giornata di oggi è prevista a Locri, in tribunale, un vertice operativo tra gli investigatori dei carabinieri e i vertici della Procura locrese.