Da sempre alleate, storicamente in sinergia. Che i De Stefano e i Tegano siano una condivisa anima criminale emerge anche dalle motivazioni della sentenza “Il Padrino”, il processo di primo grado che ha inferto un duro colpo alle ’ndrine di Archi.
I Giudici rimarcano la storica leadership criminale in città: «I De Stefano ed i Tegano confermavano il proprio dominio, in totale e reciproca autonomia, sull’area includente la zona di Archi, su quella circostante il corso Garibaldi, la via Marina, la via Aschenez, la piazza Mercato, con limite ovest di piazza Carmine, esclusa dal detto comprensorio, nonché le zone di via Cardinale Portanova e dell'Eremo di Condera».
Una potenza costruita nel tempo, e con radici antiche: «Le più risalenti (ed incontrovertibili) decisioni, consentono di affermare che in Reggio Calabria dalla metà degli anni ’70 (processo De Stefano+59 e sentenze Olimpia), la ’ndrangheta prendeva corpo, fra l’altro, proprio nelle famiglie dei Tegano e dei De Stefano. Di fatto, sono state individuate delle organizzazioni strutturate gerarchicamente, particolarmente attive ed operative, esercitanti un potere illimitato sul territorio, il tutto anche con l’individuazione dei capi storici e del divenire delle associazioni nel tempo.